Inchiesta “Pacchi.it”, truffe on-line nell’agrigentino: chiesti sette rinvii a giudizio
Sono sette le richieste di rinvio a giudizio nell’ambito dell’inchiesta denominata “Pacchi.it” condotta dai militari dell’Arma dei Carabinieri su un presunto giro di truffe su vendite online.
L’indagine è frutto di mirati accertamenti relativi all’allarmante fenomeno delle truffe realizzate su piattaforma informatica, ove si è avuto modo di apprezzare come il fenomeno sia particolarmente radicato nel territorio licatese.
Le indagini, come si ricorderà, erano state avviate nell’anno 2016 a seguito di numerose denunce presentate in diverse parti d’Italia per truffe verificatesi sul web, permettendo di identificare un gruppo di giovani, i quali, utilizzando piattaforme on-line come “Subito.it”, “Autoscout”, “Kijiji”, Ebay, Bacheca.it etc., inserivano delle offerte vantaggiose e dopo aver ottenuto la caparra, solitamente per cifre non superiori a 500 euro, versate con bonifico on-line su carta prepagata di Postepay od altre carte virtuali, facevano perdere le loro tracce. È proprio in questo contesto che si è sviluppata l’attività investigativa che, grazie all’analisi delle 33 denunce pervenute presso gli uffici della Stazione Carabinieri di Licata, ha consentito di identificare i soggetti coinvolti.
Ora, il pubblico ministero presso il Tribunale di Agrigento, Federico Panichi, ha chiesto il rinvio a giudizio per sette degli imputati coinvolti. Sarò ora il gup a decidere se mandare, o meno, a processo i sette soggetti.