Inchiesta Girgenti Acque, sequestrati atti nelle sedi di alcuni tribunali amministrativi
Il clamore dell’inchiesta, sia per la quantità di indagati che per il numero di soggetto coinvolti, ha portato nelle scorse gennaio tra le altre cose anche alle dimissioni dell’allora prefetto di Agrigento, Nicola Diomede.
Nelle scorse ore un nuovo capitolo sembra catalizzare una parte dell’attenzione degli inquirenti concentrati sulle indagini. Infatti un importante numero di documenti sono stati prelevati dalle sedi del Tar di Palermo e Catania, oltre che da quella del Cga del capoluogo siciliano.
Si vuole fare chiarezza sugli atti emessi dagli enti della giustizia amministrativa che hanno dato ragione a Girgenti Acque, la società oggi commissariata che gestisce il servizio di erogazione idrica in 27 dei 43 comuni della nostra provincia. Salta fuori, tra gli indagati, il giudice Raffaele De Lipsis, ex presidente del Cga di Palermo. L’ipotesi su cui gli investigatori stanno cercando di far luce, riguarda la possibilità che lo stesso De Lipsis abbia in qualche modo favorito Girgenti Acque nelle sentenze.
Dei favori evidentemente contraccambiati: infatti, sempre secondo gli inquirenti, De Lipsis sarebbe poi passato da “controllore” a “controllato” a seguito di un’assunzione all’interno della società controllata dai Campione.
Una vicenda sulla quale si sta cercando di fare chiarezza. L’indagine intanto va avanti anche negli altri filoni, che vedono coinvolti almeno 81 indagati. Nei giorni scorsi, nei confronti di Girgenti Acque, è intervenuta anche un’interdittiva antimafia firmata dal nuovo prefetto di Agrigento, Dario Caputo.
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