Inchiesta “Duty free”: le motivazioni del Tribunale del Riesame
Sono state rese note le motivazioni del Tribunale del Riesame di Palermo con le quali è stata disposta la scarcerazione del direttore dell’Agenzia delle Entrate, Pietro Pasquale Leto, arrestato nell’ambito dell’inchiesta denominata “Duty Free” condotta dalla Guardia di Finanza con il coordinamento della Procura della Repubblica di Agrigento, che ha coinvolto nomi illustri dell’imprenditoria agrigentina e funzionari dell’Agenzia delle Entrate.
Insieme a Leto, erano altresì finiti agli arresti nomi eccellenti dell’imprenditoria agrigentina, come l’amministratore di Girgenti Acque spa, Marco Campione.
Il Tribunale del Riesame, composto dai magistrati Gaetano Scaduti, presidente relatore, Emilio Alparone e Giuseppina Di Maida non hanno “sposato” la tesi accusatoria della procura della Repubblica di Agrigento.
Di seguito le motivazione sull’ordinanza di scarcerazione di Leto, rese note dal sito Grandangolo:
Società Metalmeccanica agrigentina S.r.l.
“In definitiva, anche ad ammettere che Leto sia incorso in omissioni in relazione ai controlli da effettuare nell’istruttoria della pratica in oggetto, magari “appiattendosi” sui dati indicati dalla parte privata, è comunque necessario – per l’applicazione di una misura cautelare personale in relazione alla vicenda in esame – che sussistano gravi indizi nel senso che si sia arrecato un “ingiusto vantaggio patrimoniale” alla Metalmeccanica agrigentina e che ciò sia avvenuto non con colpa, non con dolo eventuale ma addirittura con dolo intenzionale. Ebbene, tali gravi indizi, al riguardo, non possono ritenersi sussistenti.
Pertanto, non sussistendo gravi indizi circa l’intenzione del Leto di procurare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, non può essere applicata una misura cautelare personale in relazione alla vicenda in esame”.
Marco Campione e Girgenti acque
“Vengono in considerazione le relazioni tra Marco Campione e Leto. Orbene, fermo restando che appare indubbio l’interesse del Leto a che la figlia venisse assunta a tempo indeterminato presso la Girgenti Acque s.p.a., va evidenziato che dalle indagini svolte non risulta alcun asservimento della propria funzione, da parte del Leto, nei riguardi del Campione. Trattasi di elementi troppo labili, generici e sfuggenti, inidonei a consentire di configurare un quadro indiziario grave circa una qualche condotta penalmente rilevante riconducibile al Leto (ed al Campione) o, comunque, di un asservimento delle funzioni del pubblico ufficiale agli interessi del privato.
Nessun altro atto o condotta del Leto è stato dedotto al fine di configurare un asservimento delle sue funzioni agli interessi del privato. La prospettazione dell’accusa deve ritenersi, allo stato, una mera ipotesi investigativa, non supportata da elementi gravi al riguardo”.
Autonoleggio Lombardo Vincenza Maria
“Vengono in considerazione le vicende relative al contenzioso fiscale che riguardava tre diversi accertamenti originariamente scaturiti da un controllo della Guardia di Finanza di Lampedusa, sfociato nel Pvc del 25 settembre 2010 nei confronti dell’Autonoleggio Lombardo Vincenza Maria, con sede in Lampedusa. In definitiva, non risulta che vi sia stata la realizzazione di un ingiusto vantaggio patrimoniale, poiché probabilmente (e comunque non esistono significativi elementi per far ritenere più probabile il contrario) Lombardo ha pagato quanto doveva ed in ogni caso l’Amministrazione ha ottenuto una somma certa, che non è detto avrebbe ottenuto all’esito del giudizio (che è poi il concetto che verosimilmente intendeva esprimere il Leto quando, il 22 ottobre 2013, esclamava “Vedi di chiudere l’accordo così lei, la Lombardo si leva il pensiero e noi, l’Amministrazione pigliamo soldi, pigliamo soldi e buonanotte …”). In definitiva, non sussistono i presupposti per configurare il reato ipotizzato.