Un sistema collaudato quello degli allacci abusivi attraverso il cosiddetto “sorcio” o il semplice magnete che serviva a “rallentare” o a bypassare il contatore per l’esatta verifica del consumo energetico.
In particolare, l’indagine era scaturita da una denuncia di un commerciante per una possibile tentata estorsione, che ha poi permesso ai militari dell’Arma di scoprire un vero “mondo sommerso” nell’ambito dei furti di energia elettrica in provincia di Agrigento. Enel, come era stato più volte sottolineato dai militari dell’Arma dei Carabinieri, è parte lesa di un sistema di presunti raggiri.
Ora l’indagine approda in aula per l’udienza preliminare che si terrà il prossimo 25 gennaio. Venti in tutto gli indagati per i quali si contestano vari tipi di ipotesi di reati che vanno dal furto, alla truffa e perfino alla corruzione. Si tratta di commercianti, professionisti e di due verificatori Enel per i quali, come si ricorderà, fu disposto il divieto di dimora nella provincia di Agrigento.