Presa di posizione dei vertici associativi delle organizzazioni sindacali di categoria.
Per come noto la legislazione in materia di imposta di soggiorno implica che il coinvolgimento degli operatori oltre a riguardare la fase di istituzione dell’imposta debba estendersi anche al monitoraggio degli impatti, riferito tanto all’attività di prelievo quanto alla fase di definizione della destinazione delle risorse e di verifica del loro impiego.
Pur tuttavia l’autonomia concessa dalla legge ai Comuni trova dei limiti nei principi innanzi esposti per evitare che questa imposta sia applicata in modo iniquo e disincentivante.
È dunque necessario per il Comune consentire l’apporto degli operatori del settore nei programmi e degli interventi a cui destinare il gettito derivante da questa tassa, nonché consentire da parte degli operatori del settore il controllo che le risorse siano effettivamente state destinate agli impieghi idonei allo scopo della tassa.
Attività che in una prima fase dall’introduzione del tributo ha visto il coinvolgimento degli operatori ed il fondamentale apporto degli stessi nella individuazione di macro aree di intervento. Da oltre un anno però non viene registrata nessuna attività di confronto e concertazione sulla destinazione degli introiti, più volte è stato sollecitato un intervento senza risposta da parte dell’amministrazione e del consiglio comunale
Ecco così che in occasione del Capodanno 2019 le dichiarazioni del Sindaco in tv in cui afferma che l’evento è organizzato anche con i proventi dell’imposta di soggiorno, registrando inevitabilmente la protesta delle associazioni di categoria.
“IL Sindaco da oltre un anno ha fatto finta di nulla, conservando un tesoretto e lasciando non soltanto gli operatori all’oscuro sulla destinazione, ma facendo covare il sospetto che tali introiti siano fortemente indirizzati più ad una campagna di immagine personale in vista delle elezioni che alle reali necessità del territorio quali programmazione, promozione, decoro.
Nonostante Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confartigianato e Consorzio Turistico e le strutture ricettive del Comune di Agrigento abbiano in questi anni tentato di partecipare alla programmazione ed al monitoraggio degli utilizzi delle risorse provenienti dalla tassa di soggiorno, indicando anche i componenti che avrebbero dovuto rappresentare gli operatori di settore nell’Organismo permanente da istituire, cosi come da Regolamento comunale, l’amministrazione non ha mai dato seguito a detta istituzione, né ha mai in alcun modo dato conto degli introiti derivanti dalla tassa di soggiorno riscossa in questi anni, né ha dato conto dell’utilizzo delle risorse derivante da detta tassa di soggiorno, così impedendo e sottraendosi di fatto al controllo da parte degli operatori del settore che rappresenta invece pieno diritto degli stessi.”