Importanti novità sul Superbonus 110%: “luci e ombre” secondo gli Architetti di Agrigento
Modificata dalla Regione, con delibera 81 di Giunta dello scorso 24 febbraio, la classificazione sismica del territorio siciliano. Nell’Agrigentino le modifiche interessano dodici Comuni: Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Comitini, Grotte, Licata, Naro, Palma di Montechiaro, Racalmuto e Ravanusa che, dalla zona a bassa sismicità (4), passano a quella medio-bassa (3), mentre Favara passa a quella medio-alta (2). Rimangono in zona 4 (bassa sismicità) soltanto le isole di Lampedusa e Linosa.
“Grazie a questa modifica promossa dagli Ordini Professionali e tecnicamente supportata dal dipartimento regionale della Protezione Civile – afferma il Presidente dell’Ordine degli Architetti di Agrigento, Rino La Mendola – sull’intero territorio provinciale, con l’unica eccezione di Lampedusa e Linosa, gli interventi di adeguamento o miglioramento sismico e gli interventi di riparazione locale delle strutture potranno essere ammessi ai finanziamenti del Superbonus e del Sismabonus, in funzione delle norme vigenti, in tema di incentivi fiscali che consentono il finanziamento statale solo per gli interventi strutturali che riguardano costruzioni ricadenti in zona 1, 2 e 3. Ciò ci consentirà di dimensionare le nostre strutture in modo che possano garantire una risposta migliore in caso di sisma”.
Ovviamente i progetti strutturali dovranno essere redatti nel rispetto della nuova classificazione sismica e presentati al Genio Civile seguendo le indicazioni del Decreto n°344/2020 del dirigente generale del dipartimento regionale Tecnico che rimane in vigore.
“Siamo lieti di questa importante modifica sancita dalla Giunta regionale – continua La Mendola – ma rimaniamo molto perplessi per i contenuti del decreto correttivo antifrode (DL n°13 del 2022) varato lo scorso 25 febbraio dal Governo nazionale”.
Il Decreto, accogliendo solo in parte l’appello degli architetti, limitatamente all’estensione della “cessione del credito a tre passaggi”, introduce una serie di modifiche in corso d’opera che alimentano dubbi e incertezze e nuove pesanti sanzioni a carico dei liberi professionisti, che sottoscrivono le asseverazioni del Superbonus, i quali potranno essere condannati fino a cinque anni di carcere e potranno essere destinatari di multe fino a 100 mila euro anche per avere semplicemente omesso nell’asseverazione “di riferire informazioni rilevanti sui requisiti tecnici del progetto di intervento”.
“Comminare pene così severe per reati così indefiniti – aggiunge Rino La Mendola – significa porre sulla testa dei tecnici incaricati la “spada di Damocle” pronta a colpire anche per errori banali, commessi senza dolo. I liberi professionisti impegnati nel Superbonus si trovano spesso a dovere interpretare norme e regolamenti edilizi poco chiari, con il rischio di sbagliare in buona fede e di pagare il conto di quelle “mele marce” che trovano sempre il modo di truffare lo Stato”.
Tutto ciò potrebbe compromettere un percorso virtuoso per riqualificare il nostro patrimonio edilizio che, nel corso del 2021, aveva notevolmente incrementato il Prodotto Interno Lordo (PIL) del Paese e raddoppiato il fatturato delle imprese del settore edile. Al fine di superare tali criticità, il Consiglio Nazionale degli Architetti, unitamente alla Rete delle Professioni Tecniche, ha chiesto con forza e determinazione al Presidente Draghi la revoca dell’art. 2 del Decreto correttivo (DL 13/2022), con il conseguente annullamento delle nuove sanzioni a carico dei professionisti che sottoscrivono le asseverazioni. Ciò nella consapevolezza che il Codice penale persegue già in modo chiaro i responsabili di falsi, frodi e truffe. Basta applicarlo punendo in modo esemplare e puntuale chi viola la legge, riservando maggiore rispetto ai tanti liberi professionisti onesti, impegnati nella riqualificazione del nostro patrimonio edilizio.
“Dopo le buone notizie dalla Regione – conclude La Mendola – grazie alle quali il Superbonus potrà essere esteso ai dodici Comuni dell’Agrigentino, precedentemente esclusi in quanto ricadenti in zona 4, adesso aspettiamo fiduciosi riscontri positivi anche dal Governo nazionale”.