Immigrazione, progetto di inclusione realizzato in Tunisia. Albano: “Fondamentale puntare anche a interventi nei Paesi di origine”
Gli interventi inclusivi in favore dei migranti regolari sono stati al centro dell’incontro che si è svolto all’assessorato regionale della Famiglia e delle politiche sociali, a Palermo, organizzato nell’ambito del progetto FAMI “Chez nous”, concluso ieri e finanziato con l’avviso pubblico 2/2019 per la realizzazione di progetti a valere sul Fondo asilo, migrazione e integrazione 2014-2020 – OS2 Integrazione/Migrazione legale – ON1 Migrazione legale. Si tratta di progetti di formazione professionale e civico linguistica pre-partenza finalizzati all’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato, di formazione professionale e per ricongiungimento familiare.
«L’incontro arriva in un giorno in cui, per l’ennesima volta, dobbiamo registrare diversi sbarchi di migranti in poche ore in Sicilia – dichiara l’assessore regionale alla Famiglia e alle Politiche sociali, Nuccia Albano – Non è più possibile fermarci a riflettere sulla problematica soltanto in giornate come queste. Dobbiamo lavorare su tanti fronti e partire da progetti come quello di cui abbiamo discusso oggi che mirano all’inclusione anche con interventi nei Paesi d’origine. E occorre programmare nuove iniziative in tale direzione che sono in linea con l’attuale indirizzo politico che mira a limitare al massimo gli ingressi irregolari, favorendo accessi dimensionati e qualificati per la realizzazione di una migrazione vantaggiosa per tutti, caratterizzata da flussi migratori controllati, ridotti incentivi alla migrazione irregolare, inclusività e benefici bidirezionali».
Il progetto – implementato dal capofila IntegrOrienta cooperativa sociale onlus, che gestisce il centro polifunzionale di Ragusa in coprogettazione con il servizio 3 del dipartimento Famiglia nell’ambito del progetto Su.pr.eme. Italia – si è attuato in Tunisia, a Tunisi e Mahdia, e ha avuto una durata di oltre 24 mesi. Sono stati realizzati percorsi di formazione linguistica e professionale, coinvolgendo e formando oltre 680 cittadini tunisini, di cui oltre 400 si accingono a entrare nel nostro Paese per motivi di lavoro con regolare nulla osta di ingresso.
L’iniziativa ha avuto come obiettivo generale l’adeguamento delle competenze professionali dei cittadini tunisini, con la finalità di rafforzarne ulteriormente la qualificazione in rapporto alle specifiche caratteristiche ed esigenze del mercato del lavoro italiano. Ha promosso a Tunisi e Mahdia percorsi di formazione pre-partenza (linguistica, civico-sociale e professionale) per contribuire all’integrazione socio-lavorativa in maniera più rapida ed efficace e per sostenere il positivo impatto sociale del fenomeno migratorio in Italia. Le attività hanno messo al centro lo studente migrante adulto e minore (anche appartenente a target vulnerabili), il suo profilo personale e le sue aspettative in relazione all’ingresso in Italia. In questo modo si riducono i costi dell’integrazione, ottenendo contemporaneamente risultati positivi su occupazione, salari dei partecipanti e incontro tra domanda e offerta di lavoro nei Paesi di destinazione.