fbpx
Regioni ed Enti Locali

“Immigrazione e accoglienza” a dieci anni dal naufragio in cui al largo di Lampedusa persero la vita 308 immigrati

Zero retorica, tanta sostanza sul tema immigrazione e accoglienza. Questo in sintesi quanto emerso dal convegno organizzato dalla delegazione Anioc di Agrigento, sul tema “Immigrazione e accoglienza” a dieci anni dal naufragio in cui al largo di Lampedusa persero la vita 308 immigrati.
Il convegno si è tenuto nella sala “Luca Crescente” del Consorzio universitario Empedocle della città dei Templi, alla presenza di vari esponenti delle istituzioni. Dopo il pregnante saluto del presidente del Consorzio, Nenè Mangiacavallo sono seguite le ricche, oneste, a tratti sconvolgenti relazioni del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, della sociologa Antonella Gallo Carrabba, del direttore della Caritas Valerio Landri e del giornalista Francesco Di Mare.
A moderare gli interventi è stato Bruno Carapezza, segretario della delegazione Anioc di Agrigento. Dai vari interventi sono emersi spunti di riflessione degni di nota. Gallo Carrabba ha puntato l’attenzione sulla difficile integrazione delle donne immigrate nel tessuto socio economico agrigentino, il direttore della Caritas Landri ha snocciolato una serie di dati sconvolgenti su cosa accada lungo le coste nordafricane, auspicando che in occasione di questi convegni sul tema immigrazione possano essere invitati e ascoltati anche rappresentanti degli stranieri stanziatisi nel territorio italiano. Di straordinario spessore la relazione del procuratore aggiunto di Agrigento Salvatore Vella, spaziando dall’analisi degli aspetti prettamente criminosi dello sfruttamento dell’immigrazione irregolare, focalizzando la propria attenzione su cosa prevedano le leggi italiane in materia di contrasto a questo fenomeno. Un’analisi lucida e anche critica da parte del magistrato che, tra l’altro, auspica l’insediamento di un ufficio della Procura a Lampedusa e un cambio di passo nel contrasto ai trafficanti di esseri umani.
Il giornalista Francesco Di Mare si è soffermato sull’evoluzione del linguaggio intorno alla cosiddetta “emergenza immigrazione”, sottolineando come il ruolo dei mass media sia fondamentale nel fornire, non solo le notizie corrette, ma anche come la terminologia abbia un peso specifico, nel non innescare frange di odio verso chi scappa da guerre e fame. Tra gli interventi del pubblico anche quello dell’ammiraglio Vittorio Alessandro.
A organizzare in prima persona il convegno, aprendone e concludendone i lavori è stato il delegato provinciale Gaetano Marongiu che sottolinea: “Un evento che ha trovato la sua piena realizzazione, così come avevo promesso ai soci e a me stesso, nella formulazione del tavolo dei qualificati e importanti relatori. Loro hanno arricchito con una dettagliata e attenta esposizione ognuno per le proprie competenze, quello che non è più un problema dei confini e delle nostre coste e dei nostri confini ma bensì dell’ intera Europa. L’ evento è stato arricchito con la proiezione di alcuni filmati relativi ai salvataggi della Marina Militare e da un collegamento telefonico con il luogo tenente Roberto Mangione, in servizio su una motovedetta della Guardia Costiera Italiana in navigazione nelle acque del mare Egeo. L’eccellente riuscita della conferenza, alla presenza di tutte le autorità civili e militari – conclude Marongiu – è da attribuire a tutti i collaboratori, amministrativi e tecnici della Delegazione Anioc”.