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Regioni ed Enti Locali

Il tagano alla Bit di Milano. Confcommercio: “Il lavoro che premia”

La tradizione del Tagano di Aragona si arricchisce di un altro tassello: dopo aver ricevuto la certificazione PAT della Regione Siciliana (Prodotti Agroalimentari Tradizionali, ovvero l’inserimento tra i prodotti agroalimentari territoriali le cui metodiche di lavorazione sono consolidate e protratte nel tempo, secondo regole tradizionali e profondamente radicate al territorio dal quale ereditano caratteristiche particolari che rendono i prodotti unici nel loro genere), il tipico timballo di pasta sarà presente nello stand della Provincia di Agrigento alla fiera BIT di Milano, che si terrà dal 10 al 12 Aprile prossimi.

Un riconoscimento che dà il giusto merito a tutti gli aragonesi che nel tempo hanno saputo tramandare questo piatto tipico facendone riconoscere l’aspetto della tradizione, è il messaggio che alcuni aragonesi, rappresentanti di Confcommercio Agrigento, hanno voluto dedicare a tutti i produttori del Tagano di Aragona.

“Insieme alle eccellenze della ricettività e della ristorazione agrigentina – ha dichiarato Enzo Gaziano, Presidente provinciale di ASSIPAN Confcommercio Agrigento– siamo felici che ci sia il Tagano. Un obiettivo raggiunto grazie al lavoro di tanti colleghi aragonesi, tutti produttori di Tagano”.

“Agli operatori turistici, presenti alla Bit, sarà offerto il meglio della nostra provincia, confidando di suscitare il giusto interesse. Il rilancio dell’economia turistica deve ripartire proprio dalla valorizzazione del territorio, della nostra cucina, – dichiara Calogero Cacciatore, vice presidente provinciale di FIPE – dei nostri siti archeologici e paesaggistici, delle quotidiane esperienze di vita che sono ancora radicate nelle nostre tradizioni”.

“Aragona inizia a presentarsi al grande pubblico dell’industria del turismo, con la sua presenza alla Bit di Milano – conclude Rosario Pendolino, neo Consiglieri Nazionali di Assipan – e nel frattempo prepariamoci ad accogliere i nuovi turisti, sempre più consapevoli che il lavoro premia”.