Lo ha affermato in un’intervista il sociologo Francesco Pira, professore di comunicazione e giornalismo all’Università di Messina, con all’attivo diversi saggi tra cui ricordiamo “Come dire qualcosa di sinistra “ e “La net comunicazione politica” dopo il voto positivo sul nuovo Governo a guida M5S-PD sulla piattaforma Rosseau da parte di 80 mila italiani, a Soft Power il blog, diretto da Carmelo Cutuli, che si rivolge ai professionisti dei Public Affairs, ovvero delle relazioni istituzionali. https://www.softpowerblog.it/2019/09/francesco-pira-unime-andiamo-oltre-la.html
“Da anni studio come l’avvento della rete e dei social network ha cambiato le esigenze dei partiti e dei movimenti rispetto al bisogno di rappresentanza e di democrazia. In Spagna c’è un precedente importante che riguarda quanto è successo nella settimana tra il 4 e l’11 febbraio del 2017, quando gli iscritti del movimento Podemos hanno espresso il loro voto attraverso la rete per decretare la conferma di Pablo Iglesias come leader del partito. Il candidato ha raccolto in quella settimana quasi 150 mila preferenze. Quanto è accaduto nelle ultime ore in Italia ci deve far riflettere sul fatto che i cittadini-elettori, in un sistema di campagna elettorale permanente vogliono dire la loro su momenti importanti della vita politica e istituzionale. Dopo il Movimento 5 Stelle anche altri movimenti e partiti sono certo si attrezzeranno con piattaforme informatiche che possano permettere in tempo reale l’ascolto degli iscritti e dei militanti. Andrei oltre le polemiche, le critiche, gli entusiasmi e guarderei con grande attenzione –conclude il professor Pira- a quanto arriva dagli italiani che vogliono esprimersi. E ormai lo fanno su tutto attraverso i social e le nuove tecnologie. Fermo restando che bisogna puntare alla massima qualità e alla massima trasparenza, ma andiamo verso un futuro dove le pratiche di partecipazione passano anche attraverso questi strumenti”.