“Ho letto con stupore e devo dire con preoccupazione le dichiarazioni alla stampa della collega Sindaco di Naro, on. Maria Grazia Brandara, sul progetto per la condotta di adduzione idrica alla Diga San Giovanni, presentato alla Regione da parte del Consorzio Piana di Licata. Mi meraviglia che una donna delle istituzioni, già parlamentare e commissario del Comune di Licata, verso la cui popolazione ha dedicato parole di dedizione a amore, oggi invece ha una reazione stizzosa ed evidentemente frutto della scadenza elettorale del suo mandato e quindi di una campagna elettorale che non gli faremo fare sulla pelle degli agricoltori licatesi”.
Il Sindaco di Licata, avv. Angelo Balsamo in una nota ha voluto rispondere a quelle che ha definito “farneticazioni del Sindaco di Naro , Brandara, che ha auspicato che non venisse finanziato il progetto perché non sarebbe tollerabile. L’acqua – ha replicato il Sindaco di Licata Balsamo – non è dei naresi o di Castrofilippo, Favara e Canicattì, e non può essere di Licata. L’acqua è un bene comune che deve essere ripartito secondo le esigenze dei territori. Chi ha redatto il progetto presentato alla Regione avrà fatto tutte le valutazioni del caso e sicuramente, se la coperta è corta, tutti gli agricoltori devono trovare il modo di poter lavorare e portare avanti le loro attività. Non è tollerabile che il Sindaco di un Comune vicino, si lasci andare ad esternazioni che rischiano di creare una guerra tra agricoltori di territori vicini che invece hanno bisogno di collaborare e crescere. Tutti, non alcuni.
Posso comprendere – ha concluso l’avvocato Balsamo – che dovendo ripresentarsi alle urne tra pochi mesi fare queste dichiarazioni può essere utile per recuperare consensi, ma voglio dirle che non ho paura della sua dichiarazione “non ci fermeremo”, perché voglio rassicurarla che nemmeno noi ci fermeremo. E se lei suonerà le sue trombe noi suoneremo le nostre campane (come disse Pier Capponi). Non alimenteremo battaglie e municipalismi a scopo elettorale. I nostri agricoltori hanno uguali diritti di quelli di Naro o degli altri territori. Era logico chiedere confronti o tavoli per avere un chiarimento, non fare dichiarazioni pretestuose ai giornali. Bisogna avere senso delle Istituzioni. Tutti abbiamo il dovere di averlo”.