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Il Sindacato Pensionati Italiani CGIL scrive al sindaco Firetto

Il segretario del Sindacato Pensionati Italiani della CGIL, Piero Mangione, ha inviato una lettera al neo sindaco di Agrigento, Lillo Firetto, esortandolo ad avviare un nuovo percorso di rilancio della città. Questo il testo della missiva:

Onorevole, è convinzione diffusa che, al di là dei Suoi riconosciuti meriti, solo la potenza congiunta di San Gerlando (protettore dei forestieri) e di san Calò (protettore dei Calogeri e dei Lilli) potevano convincere gli agrigentini a portarla al Palazzo dei Giganti al primo turno e con ben 16.500 voti.
16.500 voti al primo turno La caricano di una grande responsabilità, così come grandi e molte sono le aspettative e le speranze per una Sua azione amministrativa capace, pur nella consapevolezza del quasi dissesto finanziario in cui versa il Comune e dei morsi della crisi infinita, di avviare la città verso l’uscita dallo stato generale di degrado, di marginalità economica e sociale, oltre che di perifericità geografica.
Ella ha insediato la nuova Giunta con Assessori verso i quali la comunità manifesta la medesima speranza in un quadro economico, sociale, ambientale e culturale, fatto di tante debolezze, sofferenze, criticità, fragilità, esclusione, inoccupazione, povertà.
In questo evidente contesto esiste il rischio di moti di rabbia incontrollabili, come già avvenuto al Suo insediamento da parte di chi dal Comune aspetta una legittima risposta in permanente ritardo.
E’ convinzione di questo sindacato dei pensionati della CGIL che l’Assessorato da Ella affidato al dottore Riolo sia una sorta di “pronto soccorso sociale” dalla cui funzionalità ed operatività, ma, principalmente, dalla cui politica dipendono le molte risposte alla parte più debole della comunità.
E’ ovvio che la politica amministrativa la decide il Sindaco con tutta la Sua Giunta, che deve cercare e trovare nel Consiglio comunale il sostegno non acritico, ma, poi, sono gli Assessorati, coi relativi dirigenti ed operatori degli uffici a tradurre “il disegno” in azione concreta quotidiana.
Anche lo SPI – CGIL si attende qualcosa da questo nuovo corso amministrativo e cioè che Ella, quale Sindaco capofila del Distretto socio – sanitario ed in quanto Sindaco del capoluogo non apra, soltanto, la “porta” del Comune ad una fase nuova di relazioni in cui trovi spazio anche il dialogo e la concertazione col sindacato sulle strategie di lotta e di cambiamento dello stato delle cose, ma attraverso la Conferenza dei Sindaci instauri un nuovo strutturale metodo di più ampia azione amministrativa collettiva”.

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