L’ultima frontiera delle truffe viaggia sul filo della rete e dei social network. In una sola parola ” sexting ” che deriva dall’unione delle parole inglesi “sex” (sesso) e “texting” (pubblicare testo). In sostanza le “prede” vengono adescate sui social network da profili “fake” (cioè falsi n.d.r.) raffiguranti ragazze avvenenti.
Una discussione stuzzicante in chat, lo scambio di foto e video espliciti ed ecco fatto! A questo punto il profilo della ragazza avvenente si trasforma in quello della strega cattiva che minaccia di pubblicare sulla bacheca delle mogli o fidanzate dei “boccaloni”, le loro foto o i video inviati durante le piccanti chat.
Per evitarlo si può pagare una “penale” di 500 euro. Un ricatto bello e buono che, da quanto si apprende sul sito di informazione canicattiweb.com, sarebbe approdato anche nella città “dell’uva italia”. Le “vittime” avrebbero sporto denuncia per smascherare i responsabili.
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