Stracolma la sala della Biblioteca “Luigi Vitali” a pochi passi dal Municipio, opera di Ernesto Basile, per ascoltare i versi e la voce di Aldo Gerbino, morfologo, professore di istologia ed embriologia dell’università di Palermo, scrittore, poeta, medico, scienziato e critico letterario.
Tutto questo in una sola persona. Amico di Sciascia, Sanguineti e Scheiwiller solo per citare alcune delle sue frequentazioni eccelse. Un siciliano senza confini capace di incantare la platea della Biblioteca Comunale durante un evento straordinario voluto dalla professore Anna Sica, licatese, in forza all’Università di Palermo e amica personale di Gerbino.
Presente e seduto in prima fila il neo deputato, onorevole Carmelo Pullara. Pira ha aperto la serata parlando del contesto e del testo di Gerbino “Nella Casa di Tucci”. “Non possiamo decretare la morte della poesia perché siamo nell’era social. Stasera è viva e lo dimostreremo con un testimonial d’eccezione un uomo capace di incarnare insieme il mondo umanistico e quello scientifico.
Il libro, che è un incontro tra la poesia di Gerbino e la pittura di Tucci Caputo, è pieno di spunti e di stimoli. Due poesie, sulla vecchia radio e sul sonno, mi hanno molto emozionato più delle altre. Ha ragione Manlio Sgalambro filosofo ed autore di molti dei successi di Franco Battiato a dire che la pittura è poesia muta e la poesia pittura cieca. In questo momento – concluso il sociologo Pira – in cui tutti guardano la Casa di Mika c’è ancora spazio per parlare della Casa di Tucci e dei versi di Gerbino”.
Altrettanto appassionato e forte l’intervento del professor Nicola De Domenico, già ordinario di filosofia all’Università di Palermo e Presidente del Centro Internazionale di cultura filosofica “Giovanni Gentile” di Castelvetrano. Aiutandosi con alcune immagini significative ha parlato della qualità della ricerca stilistica ma anche dell’ossessiva forza contenuta nelle parole. Non sono mancati nel suo intervento citazioni filosofiche e in latino per arricchire la presentazione del percorso letterario di Aldo Gerbino che trova forza anche nel suo lavoro di morfologo.
Poi la conversazione tra dottoressa Giorgia Turco, laureata in lettere ed esperta in beni culturali, che ha posto alcune domande all’autore sulle sue opere e sulla sua capacità di trasmettere emozioni grandi e piccole ai lettori. Aldo Gerbino ha parlato con il cuore ha rammentato come “la poesia è comunicazione, interazione e non un modo per apparire ma per mettersi al servizio degli altri. Non amo il protagonismo – ha detto il professor Aldo Gerbino – e non lo apprezzo. Anche se sono in tanti che rendono i versi teatrali. Ma i versi hanno una loro anima”.
Una serata all’insegna della cultura con C maiuscola quella vissuta a Licata nella sede della Biblioteca “Luigi Vitali” ormai uno dei pochi presidi culturali della città e luogo straordinario di ricerca anche per il valore di molti dei testi ospitati. Felice della riuscita anche il Aldo Gerbino: “Di solito gli incontri con i poeti sono per pochi intimi. Stasera è accaduto un piccolo miracolo”. Poi i ringraziamenti di Anna Sica a tutti i relatori ma soprattutto al pubblico. “Un abbraccio ad ognuno di voi. Grazie per essere stati con noi in questa stupenda serata”.