Il Libero Consorzio di Agrigento aderisce all’invito dell’Associazione Libera. Previsti due incontri nelle scuole Superiori
Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento aderisce all’invito dell’Associazione di promozione sociale “Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” per coinvolgere le scuole di competenza dell’Ente nelle attività dell’associazione allo scopo di favorire la cultura della legalità, collegata al tema della memoria.
L’attività rientra nell’ambito degli obiettivi gestionali assegnati al Settore “Politiche attive del Lavoro e dell’Istruzione” nel 2016, approvati dal Commissario Straordinario Roberto Barberi per l’organizzazione, entro il 31 dicembre, di incontri con le scuole superiori al fine di promuovere la cultura della legalità e dell’etica.
Per questo motivo sono stati programmati due incontri. Il primo incontro si svolgerà il prossimo 30 novembre, durante l’orario scolastico, nell’Auditorium dell’IPSCEOA “Nicolò Gallo” di Agrigento. Assisteranno agli studenti del predetto istituto, oltre ad alcune classi di altri Istituti Superiori presenti nella zona, specificatamente del’ITCG “Brunelleschi” e dell’ ITC “Sciascia”.
L’incontro prevede la proiezione del docufilm sulla storia di Filippo Gebbia, ucciso il 21 settembre 1986 nella prima strage di Porto Empedocle, l’intervento di Carmela Pistone, dell’Associazione Libera di Agrigento sul tema “la Memoria come base di Impegno e Corresponsabilità” e la testimonianza di Leonarda Gebbia, sorella di Filippo.
Al termine seguirà un dibattito con l’intervento degli studenti degli Istituti Superiori. L’inizio dell’incontro è previsto per le ore 9.30, per una durata massima di due ore, inclusi anche gli eventuali interventi dei ragazzi, dei docenti e di chi vorrà dare il proprio contributo.
Il secondo incontro è stato organizzato per il prossimo 3 dicembre presso l’IISS “L. Pirandello” di Bivona, sempre in orario scolastico, a cui parteciperanno gli alunni del medesimo istituto.
L’Associazione Libera considera la legalità non un fine, bensì un mezzo per raggiungere la Giustizia sociale. Da oltre vent’anni, infatti, cerca di portare avanti un lavoro che metta insieme le storie tragiche delle vittime innocenti delle mafie, la verità e la giustizia inseguite dai familiari e il territorio in cui queste storie maturano e si consumano. Per Libera, portare a scuola questi temi è importante, non solo perché i ragazzi sono il nostro futuro, ma anche e soprattutto perché come diceva il giudice Antonino Caponetto “la mafia teme più la scuola che la giustizia”.