Il giudice Rosario Livatino torna con la “Stanza della Memoria”. Boschi: “il nemico è la mafia” – VIDEO E FOTO
Inaugurata ad Agrigento la “Stanza della Memoria” in ricordo del giudice Rosario Livatino.
“La stanza della memoria” è la camera, al primo piano dell’ex palazzo di giustizia di piazza Gallo, dove il giudice Rosario Livatino lavorò per dieci anni come sostituto procuratore della Repubblica.
“Una stanza che genera memoria“. Così il Sindaco di Agrigento Lillo Firetto ha presentato quello che fu il luogo di lavoro del “Giudice Ragazzino” che da oggi diventa museo.
“Oggi – afferma il Sindaco di Agrigento, Lillo Firetto – quella stanza, nel palazzo sede di uffici comunali,tornerà a vivere nella memoria di tutti noi, in ricordo del magistrato assassinato dalla mafia nel settembre del 1990. Abbiamo ricostruito la stanza com’era negli anni in cui Livatino lavorò alla Procura della Repubblica con la sua scrivania, i mobili, la vecchia macchina per scrivere e la toga“.
Presenti all’inaugurazione le più alte cariche civili e militari, politiche e del mondo della magistratura, ed in particolare chi, con Rosario Livatino ha lavorato per un mondo fatto di giustizia.
Nel ricreare, in quello che fu il Palazzo di Giustizia di Agrigento, la stanza di Rosario Livatino, è stata fatta una certosina ricerca dei mobili che arredavano il luogo in cui questo “eroe normale che mirava alla giustizia” così come definito dal procuratore capo della Repubblica di Agrigento, Luigi Patronaggio, lavorava alacremente per lo Stato e la giustizia.
Ad onorare questo nuovo punto di riflessione in cui è densa l’aria di legalità respirata da Livatino, anche diversi studenti degli istituti della città, quasi ad inaugurare un nuovo punto fermo da visitare in cui riflettere e da cui trarre ispirazione.
“Ognuno di noi dovrebbe fare lo sforzo della memoria, per prepararsi al Meglio per il futuro“. A pronunciare queste parole è il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. “Di quegli anni ricordo bene l’estate del ’92; vedendo le immagini dopo le stragi non riuscivo ad accettare l’idea anche se avevo 11 anni“. “Non ci si può rassegnare alla mafia stando zitti. Se le Istituzioni stanno insieme si può sconfiggere il nemico che è la mafia, perché c’è una squadra, quella della Stato!“.
“Bisogna continuare a dire che la mafia esiste – sottolinea Maria Elena Boschi – e lo sanno bene chi si confronta giornalmente con questa realtà, ma dobbiamo sapere che esiste anche lo Stato e l’Italia. Potranno distruggere la stele dedicata a Livatino, la ricostruiamo perché lo Sato non arretra“.
Presenti all’inaugurazione anche il presidente del Tribunale di Agrigento, Pietro Maria Falcone, che ha evidenziato come oggi “i giovani rifiutano la mafia. Si affidano sempre più allo Stato e questi sono segnali per un futuro migliore“.
La “Stanza della Memoria” sarà visitabile dal pubblico, in particolar modo dalle scolaresche, ogni giorno su prenotazione.