Si è tenuto, in un clima cordiale proficuo, l’incontro tra il Cartello Sociale della provincia di Agrigento e i vertici di AICA e ATI su richiesta del Cartello per fare il punto della situazione sul cammino intrapreso dalla Consortile per la gestione pubblica del servizio idrico integrato.
Da parte dei rappresentanti del Cartello sono state poste domande precise ai vertici del Servizio Idrico Integrato, presenti con il neo eletto Presidente dell’A.T.I. Mimmo Gueli, del Presidente dell’Assemblea dei Sindaci Alfonso Provvidenza e del Presidente del C.D.A. AICA Gerardino Castaldi.
In particolare, è stato chiesto se si ritiene sufficiente il tempo della proroga avuta dal Tribunale Fallimentare per quanto riguarda l’affitto del ramo di azienda; se c’è la sostenibilità del bilancio; quali azioni intraprese o da intraprendere per la riduzione dei costi per la gestione del servizio; quali progetti predisposti o finanziati per il miglioramento delle reti idriche e fognarie, che a causa delle loro condizioni vetuste provocano frequenti rotture e di conseguenza costi enormi sia per la riparazione che per la perdita di acqua comprata a caro prezzo; cosa si intende mettere in campo per obbligare i sindaci che hanno ricevuto il prestito da parte della regione e non lo versano all’Aica; come intervenire nei confronti di quanti non hanno ancora portato la delibera in consiglio comunale e/o nei confronti dei presidenti del Consiglio che non mettono il punto all’O.D.G. per deliberare; infine quando cominciare a discutere di una tariffa sociale per le fasce meno ambienti. A tutte queste domande ha risposto il Presidente dell’AICA Castaldi il quale ha subito evidenziato che il contratto di affitto non va demonizzato perché il costo di 15 mila €. l’anno per tutto quanto è attualmente utilizzato è un prezzo accettabile. Rispetto alla situazione economica si presenta grave, come del resto in tutta l’Italia perché il rincaro dell’energia elettrica è raddoppiato passando da sei milioni a 12 milioni e certamente per una società appena nata con il deficit ereditato non è la condizione migliore per rilanciare l’azienda ma – ha aggiunto il presidente Aica – nonostante tutto questo si vede un raggio di sole e più di u elemento che fa sperare. Nel 2021 sono stati risparmiati 100 milioni di euro. Per l’acqisto dell’acqua, e questa è la seconda nota dolente, mentre a Catania il costo dell’acqua è meno di 30 centesimi ad Agrigento si paga 0,69 centesimi di euro. Adesso comunque si risparmierà ancora molto sia per l’acquisizione delle reti del tre sorgenti che per il nuovo ingresso nel sistema Idrico integrato di otto comuni. Inoltre, il finanziamento di progetti pronti a essere assegnati e con tempi celeri nella realizzazione tipo la rete idrica di Agrigento quella fognaria di Ribera e tanti altri progetti presentati che metteranno la Consortile nella condizione di ammodernare alcune reti attualmente fatiscenti. In questo senso è stata messo in campo un’azione per convincere i morosi e/o evasori a pagare il servizio. E’ allo studio un intervento a favore dei più bisognosi con isee inferiore a 8.700 €. attraverso una fattura con equa proporzionalità cioè in rapporto al nucleo familiare. Si è fatto anche un intervento a favore delle aziende per convincerli a dare fiducia alla nuova società perché indipendentemente dalle responsabilità del passato adesso sono stati pagati i debitori e lo saranno anche in seguito. Il Cartello Sociale preso atto degli impegni assunti dai vertici del servizio idrico e sentito che solo 5 comuni hanno fatto quanto dovuto versando ad Aica il prestito ricevuto dalla Regione e precisamente i comuni di Campobello di Licata, Castrofilippo, Grotte, Lucca Sicula e Sant’Angelo Muxaro, ringrazia questi comuni e invita i comuni di Raffadali e Joppolo Giancaxio a non indugiare nel dare le giuste direttive per girare il versamento ad Aica. Stigmatizza inoltre l’inerzia registrata volendo sperare che non ci siano motivi reconditi così come denunciano i Presidenti del Consigli di quei comuni che ricevuta la proposta di delibera da sottoporre al singolo consiglio comunale fanno trascorrere molto tempo. Deve essere chiaro conclude il Cartello Sociale che ognuno si assumerà la responsabilità con il proprio comportamento di ostruzionismo se si dovesse fare morire una creatura unica in Italia che i cittadini agrigentini con il proprio voto plebiscitario nel referendum del 2011 hanno fortemente voluto.
Si tratta ora di sostenere un percorso virtuoso affinché la nuova gestione possa procedere speditamente anche perché la scelta compiuta dalla maggioranza dei sindaci e dalla totalità della popolazione non consente di potere tornare indietro.