In una lettera inviata alle massime autorità del Governo nazionale, regionale, del Parlamento Italiano e dell’Unione Europea, i Sindaci dell’agrigentino lanciano un accorato appello poiché preoccupate dal possibile contagio derivante dall’arrivo indiscriminato di migranti sulle coste italiane.
“Alla luce degli ultimi eventi e dei continui sbarchi – si legge nella missiva firmata dai sindaci Ida Carmina, Lillo Firetto, Giovanna Bubello, Giuseppe Pendolino, Milko Cinà, Francesco Matinella, Giuseppe Spinelli, Calogero Cattano, Vincenzo Giambrone, Giovanni Picone, Ettore Di Ventura, Antonio Francesco Badalamenti, Santo Borsellino, Francesco Martorana, Anna Alba, Alfonso Provvidenza, Angelo Giuseppe Portella, Giuseppe Galanti, Salvatore Dazzo, Marilena Mauceri, Caterina Scalia, Margherita La Rocca Ruvolo, Maria Grazia Brandara, Stefano Castellino, Vincenzo Maniglia, Silvio Cuffaro, Carmelo D’Angelo, Calogero Zicari, Carmelo Pace, Leonardo Ciaccio, Carmelo Panepinto, Domenico Gueli, Franco Valenti, Angelo Tirrito, Francesco Cacciatore, Francesca Valenti, Leonardo Lauricella, Domenico Balsamo – nella costa agrigentina, vera “bomba ad orologeria”, i Sindaci dalla provincia di Agrigento rinnovando l’appello a che il Governo intervenga immediatamente e senza ulteriori ritardi per attuare ogni misura atta a coniugare l’accoglienza nei confronti dei migranti con l’esigenza di garantire la salute degli stessi e dei cittadini della provincia di Agrigento e degli stessi Siciliani, esposti ad ulteriori pericoli, prima che la bomba esploda, siccome paventato dalla OMS”.
“L’accoglienza non è mai mancata nell’intera Provincia di Agrigento ma, allorquando eminenti virologi definiscono la situazione in Africa un’enorme polveriera pronta ad esplodere, con numeri sottostimati e che esiste un grave rischio, anche per i casi di ritorno, per tutta l’Europa e l’OMS lancia un grido d’allarme sulla pericolosità della situazione, non possiamo più attendere. Forte è la preoccupazione per la continua e grave esposizione a rischio pandemico dei nostri concittadini alla luce degli sbarchi incontrollati, verificatisi anche nelle ultime ore e che hanno registrato un incremento di oltre il 100% nel solo mese di aprile (si è passati dai 255 del 2019 ai 600 di oggi) e del consueto e prevedibile incremento di arrivi di migliaia di persone durante la stagione estiva sulle nostre coste. Non intendiamo più assentire a soluzioni improvvisate, all’allocazione dei migranti in luoghi poco sicuri o inadatti a garantire il contenimento, senza il rispetto di quelle regole, richiesto, invece ai cittadini. Chiediamo un controllo accurato di ciò che accade nel Canale di Sicilia, la predisposizione immediata di un’apposita nave in cui i migranti possano effettuare la quarantena prima di raggiungere i luoghi di destinazione, la cui individuazione dovrà avere come criterio prioritario la garanzia della salute degli stessi e dei cittadini, al fine di ridurre al minimo i rischi di contagio. Vanno assicurati accoglienza, sostegno, cure adeguate e tamponi, una accurata filiera di controllo sanitario, sin dal momento del primo approdo e sia nel trasporto, sinora avvenuto in condizioni precarie: il trasbordo verso Porto Empedocle, effettuato con traghetti di linea, senza utilizzo di DPI, senza che sia stato assicurato il distanziamento, riteniamo sia da evitare assolutamente a tutela dei passeggeri e degli equipaggi. Vanno pure tutelati gli operatori e le Comunità destinate ad ospitare gli immigrati ed individuati criteri di riparto differenti rispetto agli attuali per evitare il diffondersi del virus e per scongiurare che i cittadini, stremati dalle conseguenze del lockdown, possano reagire con atteggiamenti sbagliati e non conformi allo spirito di ospitalità, sinora sempre mostrato alla nostra gente. Confidiamo – sottolineano i Sindaci agrigentini – che il Governo dia adeguata ed immediata soluzione, in via emergenziale, anche utilizzando, ove occorra, navi della Marina Militare e mezzi delle Forze Armate, a tutela del diritto alla vita ed alla salute dei migranti e degli stessi cittadini. Non si possono lasciare i Sindaci, che operano e rischiano in prima linea ed in condizioni di difficoltà estrema, sia dal punto di vista sanitario che sociale, inascoltati e da soli. Attendiamo risposte non più proscrastinabili”.
“Facciamo appello al Presidente del Consiglio – concludono i Sindaci -, all’Europa, al Presidente della Regione ed alla deputazione regionale, nazionale ed europea tutta a che si unisca a noi Sindaci, affinché sia garantito il diritto alla vita ed alla salute dei nostri concittadini e dei siciliani tutti, nonché degli stessi immigrati che partono per le nostre coste”.
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