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Grande successo per il Festival della Legalità di Canicattì

Si è concluso venerdì 25 settembre a Canicattì (AG) con una straordinaria partecipazione ed attenzione da parte del pubblico, COLLEGAMENTI, il Festival della Legalità 2020 che, nei suoi cinque giorni di programmazione a partire da lunedì 21 settembre, ha offerto una variegata proposta di attività ed eventi alla presenza di numerosi ed eccellenti artisti ed ospiti: “È stata una settimana molto intensa e per certi versi anche inaspettata” – ha dichiarato Simone Luglio, direttore artistico del Festival. “Inaspettata la partecipazione così generosa del pubblico, dei ragazzi e dei cittadini che hanno affollato i nostri workshop, i nostri incontri e i nostri spettacoli nonostante le restrizioni anti Covid. Un’affluenza ordinata, attenta e felicemente stupita”.

Un Festival di ampio respiro, vicino al territorio e dal calendario fitto di eventi: dal teatro di prosa di Angelo Campolo, alla performance di teatro danza di Lucia Cammalleri, al circo contemporaneo degli Sbadaclown. Interessanti i talks a cura di Davide Lorenzano su grandi temi – come la crisi dell’antimafia, il giornalismo sostenibile, la memoria spiegata ai più piccoli, la cooperazione come forma di resistenza, alla presenza di numerosi ospiti dal mondo della magistratura, dell’attivismo, della letteratura. Tra questi: Matteo Frasca, Fiammetta Borsellino, Leonardo Guarnotta, Michele Pennisi, Salvatore Vella, Roberto Saetta, Fabio Marchese Ragona, Gero Tedesco. Ad aprire e chiudere il Festival, negli anniversari di morte dei giudici Livatino e Saetta, due docufilm di Davide Lorenzano: “Il Giudice di Canicattì”, con la voce di Giulio Scarpati, e “L’Abbraccio. Storia di Antonino e Stefano Saetta” (Bridge Film) e la fotografia di Daniele Ciprì, accolto dalla recente 50° edizione del Giffoni Film Festival. Di grande impatto e partecipazione anche gli workshop su spazio, corpo e voce di Chiara Callegari e le clownerie del circo contemporaneo a cura degli Sbadaclown che uniti alle azioni cittadine a cura di Lucia Cammalleri, hanno reso ancora più vicine la realtà del Festival al territorio con attività laboratoriali per tutte le fasce di età.

La manifestazione, promossa dall’amministrazione comunale con il coordinamento di Chinnicchinnacchi Teatro, in collaborazione con Approdi Permanenti, ha fatto memoria del sacrificio dei Giudici Saetta e Livatino, insistendo fortemente sul valorie della legalità in una veste dinamica ed estremamente inclusiva come spiega il primo cittadino:
“Bilancio più che positivo, quello rilevato durante il “Festival della Legalità 2020”. La formula data quest’anno, che riprende in parte quella già sperimentata nel 2018, è risultata vincente. L’idea di interessare la comunità al tema della Giustizia e della Legalità attraverso variegate forme di comunicazione, più dinamiche, meno ingessate e più corrispondenti al corrente dinamismo esperenziale delle nuove generazioni, si è rivelata vincente. Si è raggiunto l’obiettivo prefissato, quello di lasciare un segno tangibile in tutta la comunità, affinché la memoria dei nostri eroi diventi prezioso patrimonio immateriale non solo della nostra Città. Ringrazio tutti coloro che, a vario titolo, si sono spesi per la riuscita di questo “alternativo Festival” affinché i Collegamenti che sono stati “suggeriti” diventino seme di ulteriori approfondimenti non solo nei giorni del doveroso ricordo. Ringrazio, attraverso il direttore artistico, Simone Luglio, tutti gli artisti che hanno dato il loro prezioso contributo, le personalità civili, militari e religiose e, in particolare, il regista Davide Lorenzano, al quale va il merito di aver regalato alla nostra Città la prima del suo docufilm “L’Abbraccio”, attraverso il quale ha espresso un forte senso di riconoscimento e di dedizione verso le eroiche scelte di vita e professionali del giudice Saetta”. Il sindaco Ettore Di Ventura.

Collegamenti intensamente vissuti come un “percorso splendido” così come lo ha definito l’Assessore alla Cultura Angelo Cuva : “un Festival che abbiamo fortemente voluto sacrificio lavoro e attenzioni che ci sono dietro un vero e proprio Festival orgoglioso della risposta che ha dato la città per questa che è sembrata una sfida per fare delle iniziative per la promozione diffusione della cultura della legalità che non erano mai state fatte nel nostro territorio. Una grande squadra che è giunta alla fine di una prima tappa, il viaggio non è finito”.

In modo sinergico, la macchina organizzativa del Festival ha tessuto una vera e propria rete di Collegamenti e collaborazioni che hanno contribuito all’ottima riuscita dell’iniziativa: due le location scelte per l’iniziativa, il Centro Culturale S.Domenico ed il Teatro Sociale, che hanno fatto da cornice agli spettacoli e a tutti gli appuntamenti in programma. Pienamente raggiunta l’auspicata continuità con il territorio che ha partecipato attivamente con la presenza di numerosi volontari, artisti ed eccellenti personalità: “Tra attori, allievi attori, ospiti, volontari e le nostre preziosissime menti satellite, sono state coinvolte più di cento persone ed è questo che mi fa ben sperare per il futuro – continua il direttore artistico Simone Luglio – Il nostro obbiettivo di una legalità partecipativa è stato abbondantemente raggiunto. Ringrazio tutti quelli che hanno permesso che questo festival si realizzasse a partire dall’Amministrazione Comunale, passando per tutti gli uffici e i dipendenti comunali coinvolti, per arrivare a chi ha condiviso con me questo cammino, Andrea di Pasquali e Davide Lorenzano. Senza dimenticare gli sponsor, i partner, i sostenitori e il numerosissimo pubblico che è venuto a trovarci e a trovarsi. Il motore è acceso, adesso basta davvero pochissimo carburante per tenerlo vivo”.

La veste grafica e la comunicazione del Festival Collegamenti sono state curate da Andrea Di Pasquali che, anticipando continuità sui principali canali social dell’iniziativa,, spiega “È stato scelto un linguaggio grafico apparentemente semplice e diretto, allo stesso tempo ricco nei significati. L’arte, intesa come importante strumento comunicativo, si è manifestata attraverso le parole, le immagini e il corpo. Icone grafiche, fotografie, passaparola, stampa, gadget, social network, performance, teatro, laboratori e incontri hanno dialogato tra loro per raggiungere il più importante obiettivo di “collegamenti”: far interagire diverse realtà, apparentemente sconnesse, per insediarsi nel territorio come unico flusso, unico motore per promuovere un approccio contemporaneo alla vita di comunità. Il putto di Raffaello continuerà a scagliare la sua freccia in attesa di nuovi collegamenti, senza limite di spazio, tempo, forma. Le menti_satellite sono già proiettate verso un nuovo progetto. Le pagine ufficiali saranno in continuo aggiornamento”.

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