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Salute

Gozzo tiroideo: cura a portata di laser

laser_tiroideL’addio al bisturi sta diventando possibile per un numero sempre maggiore di patologie. Tra queste il gozzo tiroideo che oggi può essere “operato” grazie a nuove tecniche di Radiologia Interventistica. Questa nuova tecnica prevede l’utilizzo del calore per bruciare i tessuti in eccesso della tiroide (noduli).

Il problema dei noduli alla tiroide affligge infatti circa sei milioni di italiani, che hanno a che fare con il cosiddetto “gozzo“, dovuto in particolare ad una carenza di iodio. Questa patologia è stata ad oggi “tenuta a bada” con alcuni farmaci capaci di non far espandere il problema, ma che non eliminano il tessuto in eccesso. In aiuto a questo problema arriva la radiologia interventistica, che combatte “da dentro” i noduli ed evita il tipico “gonfiore” con il calore da radiofrequenza o da laser emesso attraverso delle sonde. In questo modo si bypassano bisturi e punti di sutura.

Una volta accertato che si tratta di noduli benigni” afferma Luigi Solbiati, direttore della Radiologia Interventistica Oncologica dell’Ospedale di Busto Arsizio “si procede al trattamento ambulatoriale in anestesia locale: dopo 2-3 ore il paziente può tornare a casa senza disturbi, la complicanza più comune è un ematoma sul collo nel punto dove viene inserito il catetere, da dove passano gli elettrodi o le fibre laser che portano l’energia termica che distrugge le piccole aree di tessuto. Nel giro di alcune settimane, massimo sei mesi, il gozzo viene sostituito da tessuto fibroso: in media il volume dei noduli diminuisce del 60-70%, con punte che vanno oltre l’80%“.

Niente cicatrici quindi grazie a questa tecnica il cui costo si aggira attorno ai mille euro e che viene già effettuata con successo in circa 10 centri italiani. La radiologia interventistica sta apportando importanti innovazioni anche sul tumore papillare tiroideo al fine di evitare traumi ai tessuti e cicatrici derivate da più operazioni (visto che risulta essere spesso recidivante).

Una nuova frontiera quindi quella della radiologia interventistica che se da un lato dice “No” al bisturi, dall’altro potrebbe dare un “taglio” alla spesa della sanità pubblica!

 

Marcella Lattuca

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