La cooperativa cui appartengono infatti, non assicura loro il regolare pagamento dello stipendio. I motivi sono da ricercarsi ulteriormente nell’inadempienza, da parte dell’Asp, che non avrebbe ancora pagato alla cooperativa stessa fatture risalenti all’estate 2015.
“Anno nuovo, storia vecchia – dice Franco Castronovo di Filcams Cgil –: i lavoratori pur continuando a garantire il servizio ad oggi devono ancora percepire gli stipendi di dicembre 2015 e la tredicesima 2015. La scorsa settimana, in presenza di una delegazione di lavoratori, col fine specifico di poter evitare lo sciopero che provocherebbe effetti sicuramente sostanziali sulla tenuta dei regimi igienico – sanitari, si è svolto un incontro, con i dirigenti della Cooperativa Ipacem (titolare dell’appalto), il presidente signor Antonio Zarcone ci ha riferito che la cooperativa non può garantire i regolari pagamenti degli stipendi, poiché l’Asp nei confronti della stessa cooperativa ha un ritardo nel pagamento delle fatture inerenti i servizi prestati, da agosto 2015.
Riteniamo che le discordie tra Ente committente e Cooperativa, non possono essere causa di mancato pagamento dello stipendio, va ricordato che il contratto di appalto regola i rapporti tra committenza e cooperativa e il Ccnl regola i rapporti tra lavoratori e azienda, va anche ricordato che l’art.18 del Ccnl per il personale dipendente da imprese di pulizie e multiservizi, cita a chiare lettere che la retribuzione deve essere pagata ogni fine mese e qualora l’impresa ritardi di oltre 10 giorni decorreranno di pieno diritto gli interessi del 2per cento.
Ancora una volta chiediamo un intervento autorevole del prefetto di Agrigento, atto a far si che la legge e i contratti vengano rispettati. Visto che tale problema investe come al solito una tra le tante categorie più disagiate del mondo del lavoro, la Filcams-Cgil insieme ai lavoratori stessi, proclamano lo stato di agitazione della categoria e comunicano che se entro pochi giorni non dovessero arrivare notizie utili a garantire il regolare pagamento degli emolumenti, nostro malgrado saremo costretti ad adire allo sciopero ad oltranza per il rispetto di norme sancite dalla legge”.
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