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Italia

Gli andamenti della GDO in Italia

Anche la grande distribuzione non esce indenne dalla crisi economica: nonostante una maggiore capacità organizzativa e la maggiore disponibilità di credito, i marchi della GDO italiana, pur resistendo meglio di altri comparti grazie al sostegno dei consumi per alimentari e all’ascesa dei discount e degli e-commerce, sembrano presentare minori margini di guadagno e una progressiva saturazione del settore.

I numeri sulla GDO italiana

Le statistiche prodotte da R&S MedioBanca nel 2018 certificano, nonostante le premesse che abbiamo posto, una condizione bene o male positiva per gli operatori della grande distribuzione in Italia. Questa indagine, che prende in esame un campione periodico compreso nel quinquennio 2013-2018, tuttavia, manifesta alcuni profili di incertezza. Il dato preoccupante, infatti, è quello dei sintomi di una progressiva saturazione del mercato, con una concentrazione delle migliori performance presso gli operatori più solidi, a tutto discapito delle catene minori. Tutto ciò, però, risulta confortato dalla continua crescita delle vendite, che vengono supportate principalmente dall’ingresso di nuovi attori e dall’effetto traino prodotto dai discount e dai negozi online.

Traducendo quanto detto in cifre, i migliori risultati sono riferiti, non a caso, ai due principali operatori della GDO italiana, ossia Coop e Conad. La prima, che ha registrato nel 2018 un fatturato superiore ai 15 miliardi, ha goduto di una crescita annua media del giro di affari nell’ultimo quinquennio pari allo 0,7% (con un picco del 3,4% nel 2017. La seconda, invece, ha registrato una crescita media nello stesso periodo del 3,1% (con un balzo in avanti nel 2017 del 5,3%), esprimendo ad oggi rendimenti per circa 13 miliardi.

I dati relativi ai fatturati aggregati delle catene coinvolte nella grande distribuzione organizzata italiana, inoltre, rivelano che queste ultime assommano circa il 87% del mercato di alimenti nazionale, avendo raggiunto nel 2017 un volume di affari pari a circa 83 miliardi di euro (al netto di IVA), che si traduce in una crescita media del fatturato di circa il 4,4% all’anno.

Aumentano le vendite ma si concentrano i profitti

Tornando al rapporto MedioBanca, è utile ricordare quanto detto in premessa: se è vero che le crescite dei fatturati risultano bene o male consistenti presso tutti gli operatori nell’ultimo quinquennio, non altrettanto può dirsi rispetto agli utili netti, che risultano in calo del 5,5% rispetto agli anni anteriori alla crisi. Da ciò si può desumere la circostanza per cui alla crescita delle vendite non consegue quella dei margini operativi. Questo fattore viene interpretato da R&S MedioBanca nei termini di un mercato che si sta consolidando sempre più presso i grandi gruppi.

Questi fattori sono confermati anche dai numeri della redditività dell’industria GDO: questa registra un Roi medio del 4,8% nel 2017, con una diminuzione superiore al 5% rispetto all’anno precedente. Gli utili crescono in modo record soltanto presso gli attori principali, con cifre che superano anche il miliardo di euro: in questo comparto, la crescita maggiore di utili è registrata da Esselunga (che nel quinquennio ha registrato oltre 1.245 milioni di euro di utili), dovuti in larga parte allo sviluppo del comparto vendite online.

Un caso a parte è rappresentato dai discount: in questo caso, la necessità di spendere meno in alimenti ha permesso alle catene di supermercati low-cost di poter registrare le maggiori crescite medie annuali in termini di vendite, con una media del 9,6% nel quinquennio 2013-2018 e un picco nel 2017. In senso analogo, buoni anche i risultati delle cooperative, mentre sono i marchi privati ad ottenere gli incrementi più alti, come MD (+15,6%) e Lidl (+8,5%).

Il trend del mercato alimentare nella GDO

Il rapporto MedioBanca offre anche informazioni fondamentali per quanto concerne le nuove tendenze che interessano il mercato alimentare. Sotto questo profilo, la novità più consistente riguarda la progressiva affermazione degli e-commerce specializzati in vivande, nonostante il ritardo che l’Italia presenta nel settore rispetto agli altri Paesi. Infatti, nel 2018, nonostante questo comparto incida solo per il 4% rispetto al complesso delle vendite online, è risultata una crescita del 34% rispetto all’anno precedente, con un valore medio dei guadagni superiore al miliardo di euro.

Le vendite online di prodotti alimentari, peraltro, rappresentano un settore promettente anche per gli operatori tradizionali. Tutto ciò è confermato da due dati fondamentali. Il primo è dovuto al fatto che le principali catene di supermercati diffondono in via telematica i propri cataloghi di prodotti, come accade per il volantino Lidl e di altri marchi che si possono facilmente trovare su portali specializzati sul web.

Il secondo, invece, ha riguardo alla crescente importanza – nei bilanci degli operatori GDO – delle vendite online. Ad esempio Esselunga, che ha registrato i migliori incrementi di utili negli ultimi cinque anni, ha dichiarato che nel 2017 le vendite online hanno permesso guadagni per 180 milioni di euro, pari a circa il 2,4% del fatturato globale della compagnia.