Giuseppe Arnone interviene sulla situazione Cupa
“Marcolin ed io siamo stati gli unici a rimanere sino alla fine, ad ascoltare i ragazzi, inclusa la bravissima componente del Senato Accademico”. Con queste parole il candidato sindaco di Agrigento, l’avvocato Giuseppe Arnone (in foto), interviene a margine dell’assemblea del Cupa di ieri, accusando l’avversario Lillo Firetto di essere andato via immediatamente.
“E solo alla fine è venuta fuori una scandalosa verità che merita adeguata riflessione: l’Università di Palermo pretende dal Consorzio Universitario di Agrigento, 9 milioni di euro, tale è il buco che è stato creato. Domanda: chi ha creato questo buco? Il gatto Silvestro? Topo Gigio? O gli amministratori del Cupa, scandalosamente nominati dai politici del centrodestra?”.
“E qui – afferma Arnone – riprendo una battuta con la quale ho aperto il mio intervento: l’On. La Rocca, ieri ha attaccato Lello Analfino, definendolo spregiativamente il comico, per avere nella precedente assemblea, Analfino, ridicolizzato alcuni politici, in primis l’On. Di Mauro. Appena ho preso la parola io, con un gesto che fa riflettere, l’On. La Rocca e il suo codazzo, si sono alzati per andare via. Innanzi alla porta si sono fermati perché io ho chiesto all’On. La Rocca chi fosse il vero comico, chi va a prendere per presiedere il Cupa, un distinto signore da Malta e un altro distinto signore che ha a malapena la terza media o l’intellettuale Lello Analfino. La mia battuta ha fatto fremere l’On. La Rocca che è tornata a sedersi e a contestarmi. Ribadisco il concetto. Io ritengo Lello Analfino un intellettuale di grande valore. Un De André locale, un Guccini agrigentino. E ritengo risibili, cioè iniziative da ridere, quelle di quei politici che pensando che non vi erano ad Agrigento e a Palermo persone degne di presiedere il Cupa, sono andate a prenderle niente popò di meno che a Malta”.
“E le stesse persone – continua Arnone – hanno pensato bene che per dirigere il Cupa, per far parte del consiglio d’amministrazione, non fosse necessario né il diploma di scuola media superiore, né tantomeno la laurea. E’ forse questa la ragione per la quale il Cupa è praticamente fallito, con 9 milioni di debiti con l’Università? La magistratura qui praticamente non si è mai occupata del Cupa. Sarebbe tempo che lo facesse”.
“E che dire del Comune di Agrigento che da oltre dieci anni omette di versare al Cupa quanto dovuto? E’ o non è una vergogna immane? Vogliamo confrontarci su queste cose e le vogliamo far sapere ai cittadini? Per quanto mi riguarda, da sindaco, – conclude l’avvocato agrigentino – prima pagherò il Cupa e poi, se restano i soldi, finanzierò teatri e spettacoli. Mentre taglierò tutte le somme per i consiglieri comunali, che dovranno venire in Comune senza aggravi di spese per i cittadini. E senza più truffe e latrocini in danno alla collettività”.