Girgenti Acque risponde a Sergio Rizzo del Corriere della Sera
Il recente articolo di Sergio Rizzo sul Corriere della Sera, pubblicato lunedì 23 marzo, contribuisce a fare ulteriore chiarezza sulla situazione del Servizio idrico in Italia, smentendo ancora una volta le tante pretestuose dicerie sul servizio gestito da Girgenti Acque SpA.
Dall’articolo di Sergio Rizzo, che prende atto dei risultati dello studio del centro ricerche di Confartigianato, non si possono che trarre le seguenti conclusioni:
– dove il servizio è rimasto in mani pubbliche le tariffe sono aumentate anche più che altrove, in quanto il pubblico certamente non riesce a gestire in maniera più efficiente ed economica il servizio idrico.
– confermano che non è certamente l’ambito idrico della provincia di Agrigento quello dove la bolletta è più alta. E’ la Toscana la regione dove le tariffe sono più alte e sicuramente non è una regione povera di risorsa idrica come la nostra provincia. A tal proposito è illuminante la pubblicazione della XIII INDAGINE NAZIONALE A CAMPIONE SULLE TARIFFE 2013 DEL SERVIZIO IDRICO INTEGRATO pubblicata il 13 maggio 2014 dal Centro Ricerche Nazionali Economiche Educazione Formazione di Federconsumatori. La pubblicazione in questione sfata in maniera inequivocabile certe leggende metropolitane, spesso alimentate ad arte, sul livello esorbitante delle tariffe ad Agrigento.
– Un contesto “regolato” amministrativamente fa si che la natura del soggetto gestore (ente pubblico, consorzio, società, o la sua proprietà in caso di società (capitale privato, pubblico o misto), sia ininfluente per la gestione.
– Oggi la tariffa dell’ambito idrico della provincia di Agrigento è gravata dall’enorme costo dell’acqua all’ingrosso che Girgenti Acque è costretta ad acquistare da Siciliacque, la società di sovrambito partecipata dalla Regione Siciliana.
– Girgenti Acque è pronta a confrontarsi con tutti coloro sono disposti a farlo per dimostrare con dati reali e ufficiali la economicità e l’efficienza della propria gestione.