Secondo l’accusa, la società che gestisce il servizio idrico integrato in gran parte dei comuni della provincia di Agrigento, avrebbe percepito indebitamente somme che supererebbero i 20 milioni di euro. Si tratta di contributi previsti dalla legge regionale 9/2004 finalizzata a regolare l’equilibrio economico gestionale del Piano d’Ambito.
I Carabinieri del comando di Palermo, in collaborazione con il nucleo investigativo del comando provinciale di Agrigento, hanno reso noto come la società agrigentina applicasse un indice di inflazione diverso da quello previsto con un aggravio dei costi a carico della stessa utenza.
I militari dell’Arma avrebbero già notificato il provvedimento di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura di Agrigento, nei confronti di quattro indagati.