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Politica

Fumi emessi dallo stabilimento industriale a Piano Gatta, Sodano incontra dirigenti ARPA

“Nella giornata di Lunedì ho incontrato i dirigenti dell’ARPA di Agrigento per approfondire la questione dei fumi emessi dallo stabilimento industriale Fauci di Piano Gatta. Ho appreso di problematicità che meritano un immediato intervento politico”.

Lo afferma il deputato del M5s, Michele Sodano che aggiunge:

“Prima di tutto, voglio farmi portavoce di una grave criticità che la stessa sezione dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale di Agrigento ha voluto segnalarmi. A partire dal 15 gennaio di quest’anno, la Regione Siciliana e l’Assessorato all’Ambiente hanno letteralmente smantellato il laboratorio di analisi ARPA di Agrigento, un presidio fondamentale che attraverso le proprie funzioni, altamente specializzate, garantiva la possibilità di effettuare controlli ed esami nel nostro territorio, con esiti immediati e istantaneamente spendibili dalle autorità giudiziarie. Oggi tutto ciò non è più possibile, il laboratorio, che contiene apparecchiature dal valore milioni di euro, è fermo, abbandonato a se stesso e tutto il personale competente è stato, a malincuore, ricollocato.
La Regione Siciliana ha inspiegabilmente scelto di tenere aperti solo quattro laboratori ARPA nelle città di Palermo, Catania, Ragusa e Siracusa. Tutte le rilevazioni effettuate in Provincia di Agrigento devono essere spedite nel laboratorio di Palermo che in alcun modo riesce a dare esiti tempestivi dovendosi occupare, oltre allo stesso territorio di Palermo, anche di quello di Trapani. Ad oggi semplici rilevazioni, come quelle relative all’acqua dei depuratori, che hanno permesso la scoperta dei batteri Escheria Coli, e le conseguenti segnalazioni alle autorità e multe a Girgenti Acque, non possono essere più effettuate perché devono essere svolte nell’arco di poche ore e Palermo non può garantire questo servizio. I funzionari rilevano che aver depotenziato il controllo ambientale di Agrigento impedisce inoltre di effettuare i saggi di tossicità e i monitoraggi delle acque sotterranee.
In un territorio martoriato dalle ecomafie, in un’epoca storica in cui sempre maggiore è l’attenzione all’ambiente, come può la Regione Siciliana tagliare un servizio così essenziale e utile? Mi rivolgo a tutti i rappresentanti locali di maggioranza alla Regione, che finora in nessun modo si sono opposti a questo scandalo, di unirsi a me per promuovere un’azione politica finalizzata a riattivare immediatamente il necessario laboratorio di Agrigento, dismesso nonostante il suo ruolo fondamentale di presidio di avanguardia per il controllo territoriale. Io sto già preparando un’interrogazione Parlamentare e non intendo lasciare irrisolta questa situazione che la stessa ARPA di Agrigento mi ha segnalato, denunciando un enorme passo indietro per la salvaguardia ambientale del territorio.
Passando alla questione dei fumi che rendono irrespirabile l’aria di molti quartieri di Agrigento, da molteplici controlli dell’ARPA è emerso che l’impianto di Piano Gatta, oltre ad essere molto datato, non è conforme agli standard di produzione del mattone POROTON che in fase di cottura sprigiona importanti quantità di stirene. Lo stirene, oltre a rendere l’aria maleodorante, è stato riconosciuto ufficialmente come cancerogeno dal XII rapporto sui cancerogeni, pubblicato il 10 giugno 2011 dal Dipartimento Statunitense di salute, Programma Tossicologico Nazionale.
L’Assessorato Regionale all’ambiente ha chiesto alla Ditta Laterizi Akragas, per lo stabilimento sito in Contrada Piano Gatta nel Comune di Agrigento, sancisce che l’azienda “non è adeguata alla normativa vigente” e pone ben 23 prescrizioni come condizioni per dare una Valutazione d’Impatto Ambientale positiva. Queste prescrizioni comprendono 23 interventi da effettuare allo stabilimento per rispettare le normative ambientali. Risulta che la Ditta, a causa dell’ingente somma da destinare agli interventi di messa in regola, invece di procedere alla regolarizzazione dell’impianto produttivo, abbia fatto ricorso al TAR e, in attesa di giudizio, stia continuando a lavorare, fuori da ogni normativa.
I nodi creati dall’attuale impianto burocratico non possono permettere il perpetrarsi di comportamenti dannosi nei confronti delle nostre comunità e nocivi. Occorre che gli organi competenti facciano cessare le attività dello stabilimento produttivo di Piano Gatta, imponendo gli interventi sull’impianto già previsti dalla relazione dell’Assessorato Regionale. Il grido della comunità locale che da anni denuncia una situazione invivibile, allarmata per gli alti tassi di patologie tumorali riscontrati proprio intorno a quell’area, non può essere ignorato. L’ARPA di Agrigento mi ha assicurato che non farà mancare i suoi sforzi per dare seguito alle rilevazioni ambientali. La stessa ARPA chiede, urgentemente, agli uffici di Palermo di inviare il verbale di ispezione effettuato presso la ditta Fauci nel mese di Novembre. E’ passato più di un mese per redigere un verbale che potrebbe chiarire immediatamente la non idoneità dell’azienda di produrre i mattoni in Poroton.
Risulta evidente la superficialità con cui l’attuale classe politica regionale si preoccupa dei temi di salvaguardia ambientale, lo testimoniano non solo i molteplici casi di stabilimenti industriali non a norma e operanti nel territorio, ma soprattutto i tagli a quei presidi di controllo, come il laboratorio ARPA di Agrigento, la cui funzionalità deve essere ripristinata nel minor tempo possibile per permettere agli abitanti del territorio di beneficiare di strumenti efficaci e capaci di verificare la salubrità dell’aria e delle acque. Si unisca tutto il popolo in questa battaglia di civiltà, una battaglia di civiltà non contro qualcuno, ma per cambiare il sistema e garantire alla nostra Sicilia l’equilibrio ambientale che la nostra isola prodigiosa merita”.