Festival di primavera a Sciacca: alla scoperta delle grotte del Caricatore o a scuola di uncinetto
Si potrà tentare una bordura all’uncinetto e avvolgersi in uno scialle colorato; farsi raccontare la storia dei coralli che nascono dal vulcano o fondere una saponetta profumata. Piccole avventure, grandi racconti, una città fatta di cose belle: questo sarà l’ultimo weekend di FerdinanDea, per scoprire Sciacca con Le Vie dei Tesori. Sabato e domenica (9 e 10 aprile) aprono le porte dodici luoghi, uniti dal comune fil rouge delle opere di Franco Accursio Gulino, artista e poeta innamorato dell’Isola Ferdinandea, vero grimaldello per scoprire la cittadina. E’ infatti l’isoletta che nel 1831 improvvisamente nacque dal mare – e si inabissò, dopo pochi mesi, beffando i potenti che volevano occuparla – a fare da filo conduttore per questa inattesa rassegna primaverile che ha attirato già moltissimi visitatori e tante scuole.
Sul racconto dell’Isola Ferdinandea sarà costruita anche la nuova “veste” multimediale del Museo del Mare, intitolato pochi giorni fa a Vincenzo e Sebastiano Tusa: domenica mattina alle 11 al complesso Fazello, nel corso del convegno “Vivere la Ferdinandea”, sarà presentato il nuovo progetto di spazio immersivo, nato da un’idea delle Vie dei Tesori in collaborazione con il Comune di Sciacca. Ne parleranno il presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Laura Anello, e il progettista Alessandro D’Amico.
E sul prospetto del Museo del Mare, ogni sera dalle 19,30 alle 22,45 – nel weekend, fino a mezzanotte – sarà proiettato Era Ferdinandea, videomapping di Odd Agency. Anche in questo caso, le immagini coinvolgenti, straordinarie, raccontano la storia dell’isoletta che due secoli fa riuscì a sfuggire alle potenze europee.
Eccoci dunque al terzo e ultimo finesettimana della rassegna, costruito sempre con il Comune e le associazioni del territorio: il tour non può che partire dallo Spasimo ritrovato dove Franco Accursio Gulino introduce alla sua personale, e ha allestito un angolo magico. Su decine di placche numeriche delle case di Sciacca, vivono un tavolino e una candela: qui ci si innamora, si viaggia, si immagina, si sogna, è Lo studio del pensiero, e sarà difficile dimenticarlo. Dopo lo Spasimo, ci si immerge di nuovo nelle stradine strette della cittadina: ad un certo punto, ecco decine di scialli multicolori sospesi sulle teste, da balcone a balcone, è il luogo dove si tiene il laboratorio di uncinetto (sabato e domenica, prenotazioni su www.leviedeitesori,com).
Il viaggio riprende tra torri campanarie, collezioni private, case d’artista, giardini segreti, chiese dimenticate. Tutto aperto dalle 10 alle 13, poi dalle 16 alle 20. La formula resta sempre quella del festival: basta programmare le proprie visite, sempre in modalità 4.0, acquistare i coupon on line e recarsi sul posto dove si verrà guidati alla scoperta dei luoghi. È consigliata la prenotazione.
E sono veramente tantissime le esperienze: si potrà sfrecciare nei vicoli stretti su una coloratissima apecar, visitare le botteghe degli orafi e assistere al lavoro dei ceramisti, partecipare alla pesca in notturna di alici e sardine. Due le passeggiate guidate, molto gettonate, tutte e due sabato: alle 10 si raccoglierà il filo che lega Sciacca al suo corallo, tra le stradine strette del quartiere dei marinai, fino a raggiungere il museo Diocesano; e alle 16 si racconteranno storie di terra e di mare, dal porto peschereccio fin dentro le grotte del Caricatore. Che sono anche tra i luoghi più visitati: misteriose, antiche, ritrovate, un tempo ospitavano il grano, oggi i preziosi video subacquei del medico innamorato del mare, Mimmo Macaluso.
Aperti alle visite il complesso gotico catalano del Fazello, la torre campanaria della chiesa di san Michele dove si assaggiano le dolci Cucchitelle delle monache; i tetti della Chiesa del Carmine e la cappella segreta, da dove si raggiungono le campane. Dall’antica chiesa di San Nicolò La Latina in stile arabo normanno, si passerà al giardino segreto di Palazzo Licata Borsellino dove vi racconteranno dell’ova murina di Donna Beatrice. Irrinunciabili le residenze private: solo la mattina, Casa De Cicco all’interno del cinquecentesco Palazzo Rabingallo, tra presepi, cimeli, mobili antichi, mostrati dai padroni di casa; e Casa Scaglione ricostruita nei dettagli come magione d’epoca dove è allestita una straordinaria mostra del Consorzio del Corallo di Sciacca: saranno gli stessi artigiani a spiegare l’unicità e la lavorazione di questo particolare tipo di corallo nato dall’eruzione dell’Isola Ferdinandea. Antiche stampe e preziosi gioielli antichi in corallo sono esposti al Museo Nocito: gioiellieri e orafi da quattro generazioni guideranno di persona la visita; gli ex voto, quelli popolari in legno, e quelli nobili e intarsiati, trovano casa al Mudia. Sabato dalle 9 alle 10 si entrerà anche alla Casa circondariale che era il chiostro del convento del Carmine, eretto nel XIII secolo dai Perollo e dai Carmelitani, da poco arrivati a Sciacca. Tutto su www.leviedeitesori.com