Una presenza per molti che farebbe intuire un “impegno” da parte dei due Enti reso possibile, probabilmente, grazie ai fondi del 30% derivanti dallo sbigliettamento dei beni culturali agrigentini. Un possibile “scippo” cui movimenti civici e associazioni hanno mostrato tutto il loro disappunto sui social.
Secondo il movimento “Agrigento Punto e a Capo” si tratta dell’ennesima testimonianza di come la politica agrigentina ha fallito. Un festival che, seppur nella sua bellezza, è stato creato grazie all’intervento dell’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e ad enti come il Parco Archeologico di Agrigento ed il Museo “Pietro Griffo”.
Poco importa se durante la serata inaugurale a Brolo sono state sciorinate parole e parole di elogio verso assessori regionali, deputati e, perchè no, anche al Parco Archeologico e al Museo agrigentino; quel che conta è come sia possibile che ad Agrigento la classe politica non intervenga allo stesso modo nei confronti di un Comune che, nulla togliendo a quello di Brolo, potrebbe sicuramente attrarre più flussi turistici grazie all’immenso patrimonio presente in città. Una “politica” che sembra essere assente, così come lo è stata quando lo scorso anno all’Ars è stata approvata la norma che ha tolto la diretta gestione del 30% degli incassi provenienti dagli accessi ai siti archeologici agrigentini.
Intanto dal Parco Archeologico fanno sapere che per l’organizzazione del Festival di Brolo “non è stato speso un euro rispetto al 30% dei proventi dello sbigliettamento“. Un fatto che, al di là, di tecnicismi burocratici non toglie il fatto che la gestione di quei proventi è stata letteralmente scippata ai comuni, creando così due specie di entità distinte che, nel caso di Agrigento, vedrebbe da un lato il Parco e dall’altro il Comune. Due Istituzioni che dovrebbero amalgamarsi verso una città che dovrebbe vivere in un tutt’uno, inglobando i beni archeologici della Valle (e non solo) con il centro storico, cuore pulsante di una Agrigento che ha voglia di rinascere.
In tutto ciò la politica, ancora una volta, sembra essere latitante.