Favara, ancora un atto sacrilego: distrutta la statua del Cristo in Via Saragat
Questa volta le immagini sono state registrate dalla telecamera e sono in possesso della Tenenza dei Carabinieri di Favara. Ha agito incappucciato e, a quanto pare, con una ferocia inverosimile.
Nella notte ancora un grave atto sacrilego, di ingiustificato vandalismo di un folle, un maniaco, una bestia pericolosa che dopo aver sfregiato la faccia della statua del Cristo, inaugurata un mese fa in via Saragat, ha atteso che il bravo artista Giuseppe Alba riparasse i danni per ritornare alla carica e distruggere completamente la statua.
Si tratta di un folle gesto ripetuto tante volte, troppe per non essere un segnale allarmante.
La statua rotta questa notte era stata collocata nel pomeriggio del 17 febbraio scorso benedetta da padre Calogero Lo Bello alla presenza del Sindaco Anna Alba ed un nutrito gruppo di fedeli. Statua di Gesù, realizzata dall’artista Giuseppe Alba, posta in via Giuseppe Saragat nella nuova zona di espansione urbana. Già prima dell’inaugurazione la Statua era stata sfregiata da ignoti, provocando non poca amarezza e delusione in città e soprattutto, tra i residenti della zona che l’hanno fortemente voluta, contribuendo di tasca propria all’acquisto dell’immagine sacra.
Adesso, dicevamo, l’opera è stata ridotta in mille pezzi, è completamente distrutta, il grave gesto sacrilego va ad aggiungersi ad una lunga serie che preoccupa la collettività favarese.
Sul caso è intervenuto Antonio Piazza, coordinatore regionale di Gioventù Nazionale, movimento giovanile di Fratelli d’Italia, che afferma: “Esprimo tutta la mia solidarietà ai miei paesani. La statua del Cristo, inaugurata un mese fa, più volte sfregiata e riparata da un artista Favarese è stata completamente distrutta con una ferocia inverosimile. Atti come questo non possono rimanere impuniti, invito l’amministrazione comunale e tutte le forze dell’ordine a prendere seri provvedimenti in merito. Gesti come questo offendono i Favaresi genuini, che si spendono sempre per la comunità, come ad esempio gli abitanti della zona di via Saragat che avevano contribuito di tasca propria alla realizzazione della statua. Solidarietà – conclude Antonio Piazza – a tutti i Favaresi e al mondo ecclesiale”.