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F1, quali sono le vetture più veloci in pista? Le nostre considerazioni

Nessuno come Hamilton (finora) in questa stagione, con punte massime toccate che superano i 340 km/h da parte del pluricampione del mondo: un fenomeno anche quando si tratta di premere il piede sull’acceleratore di quelle monoposto che restano dei veri e propri gioielli di ingegneria e che non valgono uno scherzo come racconta il pezzo sui costi della F1. A livello di velocità media, nessuno è comparabile a Max Verstappen che sta dominando in lungo e in largo una stagione che pare non essere in discussione: le punte massime toccate dal campione olandese però non rispecchiano le aspettative, anche perché il pilota della Red Bull pare non avere realmente bisogno di spingere l’acceleratore fino in fondo. Quelle toccate quest’anno però non sono le velocità massime più alte mai raggiunte nella storia della Formula 1: quali sono i dati più incredibili fatti registrare? Scopriamolo insieme, ma solo dopo aver dato risposta a un’altra domanda soltanto all’apparenza scontata: perché si chiama Formula 1?

Perché si chiama Formula 1? Le origini del nome

Con il Campionato mondiale per piloti da corsa, alla fine degli anni ’30, è stato dato il via a una delle competizioni sportive più seguite al mondo. Fino a quel momento storico si organizzavano i Grand Prix in Francia, Italia e Inghilterra, ma erano eventi di settore con regole autonome e con percorsi su piste sterrate. Nel 1946, la Fédération Internationale de l’Automobile (FIA) lanciò un progetto innovativo che, il 13 maggio 1950, fece scendere in pista 21 auto da corsa per il Gran Premio d’Inghilterra e d’Europa, il primo campionato mondiale che prevedeva regole tecniche specifiche, valide per tutte le scuderie e le vetture partecipanti. Per sottolineare questa standardizzazione del regolamento, fu introdotto il termine “Formula”: tutte le auto da corsa dovevano rispettare gli stessi criteri di peso, capacità, consumo e potenza delle monoposto. L’aggiunta del numero 1 è avvenuta successivamente, per rispecchiare l’aspirazione degli organizzatori nel voler rendere questo evento la competizione automobilistica più importante del settore a livello globale. E voi, grandi appassionati di scommesse per la Formula 1, lo sapevate?

Il record di Bottas come velocità massima toccata: raggiunti i 378 km/h

Una monoposto di Formula 1 è come un aereo rovesciato, che sfrutta la spinta dell’aria non per staccarsi da terra ma per rimanerci appiccicata il più possibile: è chiaro quindi che per parlare di velocità massima non si può prescindere dal considerare l’aerodinamica. Di conseguenza, gli esempi migliori di punte massime che si raggiungono arrivano dagli autodromi più veloci, come per esempio Monza o Baku. Attualmente il record di velocità è stato stabilito proprio in quest’ultimo, da Valtteri Bottas al volante della Williams del 2016, con 378 km/h. Questo primato, peraltro, resisteva da ben dodici anni, quando nel 2004 Juan Pablo Montoya registrò 372,6 km/h a Monza con la Williams-BMW. Del resto il circuito lombardo è noto come il tempio della velocità, perché non ha solamente un lungo rettilineo ma una architettura complessiva assai veloce. È qui che vengono registrate le medie velocistiche più alte di tutta la Formula 1.

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