La provincia dei templi rappresenta infatti il bacino più importante di tutta l’Isola con una raccolta che supera i 118 mila quintali su oltre 400 ettari. I prodotti che stimolano l’olfatto, sono alla base della top ten ”puzza che piace” presentata dalla Coldiretti all’Expo. L’olfatto è infatti il senso che inaugura la mostra dei prodotti alimentari ”perfetti nella loro specificità” e che saranno presentati a rotazione durante l’esposizione mondiale, per marcare la diversità alimentare. “Al secondo posto tra le province con più campi di cipolle – rileva la Coldiretti siciliana – si piazza Messina dove se ne producono 33 mila quintali, mentre la zona fanalino di coda è Trapani: solo 640 quintali.
Complessivamente in Sicilia la raccolta nel 2014 ha superato i 250 mila quintali. Innumerevoli e variegati gli impieghi di quella che è definita una vera e propria farmacia per le qualità terapeutiche: oltre ai sali minerali contiene vitamina C, fermenti che stimolano la circolazione e il metabolismo. E’ anche un ottimo disinfettante“.
Numerosi gli usi in cucina. Nel messinese si mangia addirittura sul pane cruda e innaffiata d’aceto e alla stessa maniera si consumano anche le code dei cipollotti una tradizione nata nel passato grazie ai meno abbienti. Soffritta regala più gusto a quasi tutti i piatti.
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