EX LSU: “Usa e getta” – di Aldo Mucci
Usa e getta è il significato di prodotto destinato a essere usato una sola volta e poi buttato: fazzoletti di carta etc.
Certo,se questo termine venisse utilizzato per descrivere un lavoro,un lavoratore,un gruppo di lavoratori diventerebbe quasi un insulto.Grandi sindacalisti del passato, quelli veri, Giuseppe Di Vittorio, Cesare Alessandri, Paolo Fabbri, Luciano Lama etc si rivolterebbero nella tomba. Chissà quante volte si sono “rigirati” nel vedere i loro “colleghi”sottoscrivere accordi sindacali scellerati, che hanno reso disperati i lavoratori che hanno tolto loro la dignità,che li hanno trasformati in “raccoglitori di pomodori” che li hanno resi nuovi schiavi moderni.
In Italia di patti scellerati se ne sono sottoscritti tanti, tutti stranamente aventi come oggetto la salvaguardia occupazionale. Uno su tutti rimarrà negli archivi storici del sindacato, quello che rientra nel cosiddetto DDL Scuola e che si riferisce al progetto “scuolebelle”. Sulla carta sembrerebbe tutto in regola. Firme importanti convalidano il DDL e poi c’è l’accordo del 28 marzo 2014 che “blinda” il lavoro. Ciò che accadrà in seguito non importa. Non importa se per dipingere un’aula basta 1 kg di ducotone o altro materiale.
Non importa se a dipingerlo sono i lavoratori ultra 50enni, arrampicati su una scala di 5 metri. Non importa il colore, rosa o azzurro mare fa lo stesso, tanto i soldi ci sono, ed i lavoratori a fine mese hanno un buon stipendio. Non importa se al lavoratore viene imposto di prendere la macchina di sua proprietà e raggiungere un’altra sede di lavoro. Non importa se poi l’azienda rimborsa ai lavoratoti 20 miseri centesimi di euro a km. Non importa se a fine giornata sei stanco, stressato, umiliato, demoralizzato. L’importante è andare avanti. Non importa se il giorno dopo, l’azienda per la quale hai dato il “culo” ti ha “venduto” ad un’altra azienda, magari per accontentarti, questa volta del sud. Basta un foglio A4, un folto numero di lavoratori in ordine alfabetico.ed il gioco è fatto. A volte questi lavoratori alzano la testa per chiedersi cosa hanno fatto di male per essere lì, ”mummificati” da leggi e leggine, sottoscritte dal politico di turno amante dei Selfie e delle apparizioni nei buoni salotti televisivi,da accordi e accordini firmati dal “distratto” ed ignaro sindacalista di turno che però, non ha mai calpestato il palcoscenico lavoristico.
Disse Abraham Lincoln,16° Presidente degli Stati Uniti d’America, nel discorso tenuto a Clinton nel 1858: “Potete ingannare tutti per qualche tempo, o alcuni per tutto il tempo, ma non potete prendere per i fondelli tutti per tutto il tempo”.
Aldo Mucci