Ex dipendenti Italcementi scrivono a Mattarella: “Presidente, non ci abbandoni”
Scrivono al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, gli ex dipendenti Italcementi di Porto Empedocle, inattesa della visita di domani del Capo dello Stato ad Agrigento.
“Caro Presidente,
abbiamo accolto l’invito, rivoltoci dalle nostre Organizzazioni Sindacali Confederali e di Categoria di CGIL CISL UIL, a soprassedere dal “rovinare la festa” della Sua venuta ad Agrigento.
Ma Ella deve conoscere la nostra situazione. Deve sapere che a pochissimi metri da quella Casa di Pirandello che Ella visiterà, c’è un dramma che riguarda 25 Padri di Famiglia, un dramma iniziato il 29.12.2014 quando l’Azienda ITALCEMENTI decideva di riconvertire lo Stabilimento di Porto Empedocle, trasformandolo in “centro di macinazione”.
Risultato: 31 lavoratori rimanevamo e Noi eravamo diventati un “esubero”!
Sorvoliamo sulla discutibile scelta di ITALCEMENTI che sia pure costretta da una crisi reale del settore dell’edilizia e del cemento decide di “tagliare” partendo da quella parte dell’Italia dove più problematico è trovare lavoro!
Sorvoliamo sui discutibili criteri di scelta in cui hanno pesato tanti fattori e non tutti riconducibili alla professionalità.
Il 29.12.2014 l’Azienda firma con le nostre OO.SS. un Accordo con il quale si impegnava a ricollocarci in altri siti e a valutare l’opportunità di cedere parte dell’area non utilizzata per l’insediamento di nuove attività con la clausola della nostra rioccupazione.
Ci crediamo, vogliamo crederci. Anche perché vi erano stati incontri al MISE, all’Assessorato Regionale nel quale erano state prospettate concrete possibilità: ma ad oggi nulla!
Nel frattempo la ITALCEMENTI è diventata “tedesca” passando al Colosso Tedesco Hidelberg Cement ma l’impegno sopra richiamato lo ha riconfermato in sede di Confindustria in data 04 febbraio 2017 il predetto impegno fino a tutto il 2018.
L’ultima volta che ci siamo mossi, abbiamo provocato la convocazione di un Consiglio Comunale Straordinario, alla Sindaca le nostre OO.SS. hanno sottoposto un “protocollo” per cercare utilmente una nostra ricollocazione.
Dopo 3 mesi ancora si deve tenere la riunione in Prefettura per sottoscrivere tale intesa: ma è normale questa insensibilità verso i nostri problemi?
Ma il tempo passa e ad alcuni di Noi sono scaduti gli ammortizzatori sociale e, a brevissimo, questa sorte capiterà a tutti Noi!
E come paghiamo il mutuo? E come potremo mangiare, pagare affitti e bollette…. Come potremo vivere???
Per questo ci rivolgiamo a Lei.
Avremmo voluto farlo di persona, ma la rabbia e la disperazione avrebbero giocato brutti scherzi e trasformato una legittima manifestazione di protesta in un problema per l’ordine pubblico.
A Noi non interessava. A Noi interessa risolvere la questione.
Per questo ci rivolgiamo ad Ella, affinché intervenga sull’Azienda e sulla Prefettura affinché svolga un ruolo vigile sulla questione.
Non ci abbandoni Presidente! Abbiamo fiducia in un Suo intervento fattivo”.