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Cronaca Regioni ed Enti Locali

Estorsioni a Licata a danno di dipendenti: eseguite 5 ordinanze

ignazio fonzoDipendenti vittime di un sistema per cui venivano pagati, ma poi dovevano restituire un terzo dello stipendio.

I fatti contestati riguardano presunti reati di estorsione in danno di alcuni dipendenti delle cooperative sociali “Arcobaleno” e “Libero Gabbiano” di Licata.

Il sistema era semplice: venivano regolarmente pagati gli stipendi con bonifico ai nove dipendenti delle due cooperative, che però restituivano, su richiesta dei datori di lavoro, un terzo della paga in contanti.

Le indagini, svolte dalla Guardia di Finanza, hanno trovato abbrivio dalla denuncia sporta da un ex dipendente della cooperativa Arcobaleno. Così, su richiesta della Procura della Repubblica, coordinata dal procuratore aggiunto di Agrigento, Ignazio Fonzo (in foto), il Gip, Stefano Zammuto, ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare e di sequestro preventivo. I provvedimenti cautelari, due sottoposizioni agli arresti domiciliari e tre divieti di dimora nel territorio di Licata, attengono ai gravi delitti di cui agli artt. 416 c.p. 110 e 629 c.p., 610 c.p. e 646, 61 n. 11 c.p. Fatti commessi a Licata fino a tutto l’anno 2015.

Nel corso di una conferenza stampa, stamani sono stati resi noti i particolari dell’inchiesta che hanno sgominato una vera e propria associazione per delinquere finalizzata all’estorsione.

Agli arresti domiciliari sono finiti Linda Modica e Rosario Magliarisi; quest’ultimo, secondo gli inquirenti, è il responsabile di una società la quale sarebbe stata destinataria di parte dei guadagni delle cooperative trafseriti in modo improprio. I tre indagati con divieto di dimora a Licata sono Florinda Zagra, Carmela Di Blasi e Angelo Magliarisi.