Emergenza rifiuti ad Agrigento, i sindacati chiedono che il Prefetto convochi Crocetta
“Sono troppe le questioni connesse al ciclo dei rifiuti che finiscono con il riguardare questa nostra provincia e la vita di ognuno di Noi”.
Inizia così l’appello lanciato dalle sigle sindacali di Cgil, Cisl e Uil di Agrigento, tramite i loro segretari provinciali, Massimo Raso, Maurizio Saia e Gero Acquisto, sull’emergenza rifiuti nell’agrigentino dopo
“La cosa che fa rabbia – scrivono – è constatare come, a più riprese, le nostre organizzazioni, su questi temi abbiamo fatto analisi e proposte, anche in specifici e documentati “dossier” che abbiamo offerto a chi aveva ed ha il dovere di controllare! Abbiamo avuto per anni un costosissimo sistema che ha fatto perno sull’assenza o scarsità di differenziazione e sul sostanziale monopolio del sistema delle discariche, era normale che prima o poi doveva scoppiare. Con l’aggravante che, adesso che è scoppiato, il costo si scarica sulle bollette dei cittadini che pagano, quindi, doppiamente le inefficienze se non la complicità della politica rispetto a questo andazzo!”
“E’ francamente inaccettabile! Deve pagare chi ha sbagliato! – tuonano i sindacati – Non è possibile scoprire solo adesso che esiste a Siculiana un problema tale per cui la discarica è costretta a chiudere e ad adesguarsi!
Non è possibile portare questi rifiuti dall’altra parte della Sicilia con un aggravio di costi esorbitante per i 6 mesi che serviranno a riaprire la discarica di Siculiana!”
“Non è possibile verificare come la percentuale di differenziata rimanga inchiodata a valori ridicoli!
Il Governo della Regione su questo versante (così come, purtroppo, su molti altri!) ha dato e continua a dare una pessima prova di se, addirittura facendo marcia indietro su un tema su cui era stato da subito più chiara la distinzione con i precedenti Governi, ovvero sui TERMOVALORIZZATORI.
Per questa provincia si arriva a rispolvera l’ipotesi CASTELTERMINI o, in alternativa, quella di PORTO EMPEDOCLE.
CGIL CISL UIL ritengono che queste ipotesi siano profondamente sbagliate e creano più problemi di quelli che pensano di risolvere: la strada maestra è quella di investire sulla differenziata; sulle “isole ecologiche”; sul compostaggio: da tutto questo può venire un eccezionale abbattimento dell’uso delle discariche e l’avvio di politiche industriali che puntino a considerare il rifiuto una risorsa.
CGIL CISL UIL chiedono che il Governo regionale , coinvolgendo i territori interessati, trovi una soluzione urgente alla “vicenda Siculiana” ed escluda ogni ipotesi che vede la nostra provincia farsi carico solo di carichi ecologicamente e socialmente insostenibili.
CGIL CISL UIL chiedono al Prefetto, di valutare l’opportunità di una urgente convocazione del Presidente Crocetta, l’Ass. Contraffatto, i Parlamentari di questa provincia e quanti hanno voce in capitolo su questa materia per capire come invertire questa situazione e quale sia il “progetto per Agrigento” che hanno in mente questi nostri Governanti Regionali.
CGIL CISL UIL si appellano ai Sindaci, alle Associazioni Ambientaliste e dei Consumatori a quanti possono svolgere un ruolo attivo in questa vicenda, compresa la stampa locale, affinché si possano esercitare collettivamente le dovute pressioni per dare celerità all’apertura di 2uesto “tavolo” di confronto locale.
In caso contrario, insieme ai Sindaci ed alle Comunità interessate dovremmo valutare una denuncia specifica alla Corte dei Conti affinché accerti le responsabilità erariali di questi maggiori oneri che non possono essere scaricati sulla collettività.
Insieme alle stesse forze, nel caso perduri la latitanza del governo regionale, dovremmo chiedere al Governo Nazionale il Commissariamento della Sicilia per l’insieme della “vertenza rifiuti””, concludono Cgil, Cisl e Uil.