fbpx
Regioni ed Enti Locali

Emergenza idrica, il Cartello Sociale: Presidente i cittadini hanno sete “dategli delle promesse”

La frase “se non hanno più pane, che mangino brioches” è tradizionalmente attribuita a Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena, che l’avrebbe pronunciata riferendosi al popolo affamato, durante una rivolta dovuta alla mancanza di pane. Questo aneddoto, oggi si potrebbe usare per il Governo Regionale che alla richiesta di acqua del popolo siciliano risponde con delle promesse.
La situazione è talmente grave che le promesse non servono a nulla se non sono seguite da impegni concreti. Se, infatti, non si provvede con urgenza a mandare una nave-dissalatore mentre si avviano i lavori per installare un dissalatore a Porto Empedocle sarà un disastro.
Nel mese di gennaio, finita la stagione delle piogge, era chiaro a tutti che non si sarebbe arrivati al mese di giugno con le scorte di acqua. Eppure, nessuno ha fatto nulla. Tutti i comuni della provincia di Agrigento hanno fatto sapere che si fa verso la razionalizzazione dell’acqua. I sindaci cominciano ad informare ufficialmente che la fornitura idrica non può avvenire con turni inferiori a 15 giorni, salvo poi prendere atto che il turno è saltato per mancanza di acqua. In buona sostanza se gli invasi sono vuoti significa che non possiamo affidarci alla danza della pioggia. Nel consiglio comunale aperto di Agrigento l’Assessore Di Mauro ha comunicato, sostanzialmente, che in programma per l’emergenza idrica non cè nulla. Qualche autobotte, qualche pozzo e una discussione su un ipotetico finanziamento del progetto per il dissalatore. Purtroppo, abbiamo dovuto prendere atto che il Sindaco piuttosto che ribellarsi di fronte al nulla ha persino ringraziato il Presidente della Regione. A questo punto, il Cartello Sociale fa appello a tutti i Sindaci di schierarsi con i cittadini abbandonando la propria casacca politica mettendosi alla testa di un movimento che solleciti il governo regionale di farsi carico di mandare una nave-dissalatore per l’emergenza nelle more che sempre con le risorse della protezione civile si costruisca un dissalatore a Porto Empedocle. Del resto è fin troppo chiaro che le piogge anche per il futuro saranno sempre di meno. Se non dovessero essere prese tali decisioni, mentre per il passato chi governa oggi non ha responsabilità da domani diventa complice di questo disastro.
Ci si renda conto, infine, che bisogna evitare una escalation della tensione che già si percepisce tra i cittadini, gli agricoltori e gli operatori economici della provincia.
Fin’ora grazie all’ opera attenta e sensibile delle istituzioni preposte a garantire l’ordine pubblico e grazie al senso di responsabilità delle forze sociali, del movimento civico nato dalla volontà dei cittadinanza e della Chiesa si è riusciti a canalizzare la rabbia in manifestazioni civili di protesta.
Tuttavia bisogna fare attenzione a non superare il livello di guardia della pazienza della gente e quindi bisogna dare al più presto segnali concreti e rassicuranti per l’ oggi e per il domani.