Elezioni Regionali, chi ha vinto e chi ha perso: la situazione nell’agrigentino
Il giorno dopo l’esito delle elezioni regionali in Sicilia il quadro complessivo dei vincitori e dei vinti si è delineato.
Se da un lato la vittoria di Nello Musumeci ha confermato che il voto dei siciliani è andato alla “persona” e all’autorevolezza politica del catanese, al Movimento 5 Stelle non è bastato il voto disgiunto che ha premiato Cancelleri che ha ottenuto più preferenze rispetto ai voti di lista. Molti dunque hanno preferito un voto disgiunto che ha penalizzato il candidato del centrosinistra il cui elettorato probabilmente ha dirottato il voto alla presidenza verso il candidato “pentastellato” alla guida della Regione.
Se il M5s si conferma il primo partito in Sicilia, conquistando ben diciannove seggi, il dato più significativo è quello di Alternativa Popolare. Il partito del ministro degli Esteri Angelino Alfano conquista infatti “solo” il 4,18 per cento dei consensi con 80.366 preferenze. Nella sola Agrigento, città del titolare della “Farnesina”, Alternativa Popolare va sopra l’8 per cento conquistando circa 14 mila preferenze; meglio, solo la provincia di Siracusa che riesce a far ottenere al partito del ministro un 9,11 per cento che non serve però a “colmare” il flop in tutte le altre sette province siciliane.
Nessun seggio dunque per Alternativa Popolare che in provincia di Agrigento non permette la rielezione dell’uscente Vincenzo Fontana. Fra i deputati agrigentini restano “fuori” anche Giovanni Panepinto del Pd e la vice presidente della Regione uscente Mariella Lo Bello. Per quest’ultimi la batosta arriva direttamente dal giovane saccense Michele Catanzaro che al suo secondo tentativo (dopo la brillante affermazione di cinque anni addietro) approva a Palazzo dei Normanni grazie ai suoi 6.409 voti di preferenza.
Fra gli autonomisti il boom del licatese Carmelo Pullara costringe l’uscente Roberto Di Mauro ad un secondo posto che “brucia”, seppur salvato da un “paracadute” che si chiama listino. Infatti l’ex esponente del Movimento per le Autonomie, riesce a riconquistare il seggio grazie al premio di maggioranza che, con la vittoria di Nello Musumeci, gli permette di essere “nominato”.
Nell’Udc è invece la vittoria di Margherita La Rocca Ruvolo a lasciare con la bocca asciutta il suo “ex” collega Gaetano Cani. Fuori anche Michele Cimino di Sicilia Futura che arriva secondo dopo essere stato battuto dall’altro uscente Salvatore Cascio che non potrà però entrare all’Ars per la mancata assegnazione del seggio in provincia di Agrigento.
Vincitori i “grillini” che riescono invece a strappare due seggi con la riconferma dell’uscente Matteo Mangiacavallo e del favarese Giovanni Di Caro.