Si tratta dell’agrigentina Teresa Costanza, 30 anni con una laurea alla Bocconi, e Trifone Ragone, pugliese e sottoufficiale dell’Esercito in servizio al 132° Reggimento Carri di Cordenons, della Brigata Corazzata Ariete.
Secondo gli investigatori le ipotesi più plausibili sono quelle del delitto passionale o un regolamento di conti per una coppia che però sembra non avere “scheletri nell’armadio”.
Infatti secondo il procuratore della Repubblica di Pordenone, Marco Martani i giovani sembrerebbero non avere ricevuto alcuna minaccia recente. Fatto, quest’ultimo che lascia aperte tutte le ipotesi possibili su un duplice omicidio che fino ad ora sembrerebbe non avere alcun motivo.
La certezza è che il killer, con freddezza tipica da professionista, ha aperto la portiera della Suzuki Alto bianca all’interno della quale erano presenti i due ragazzi, ed ha prima sparato due colpi di pistola calibro 7,65 che avrebbero raggiunto la testa di Trifone; successivamente altri tre colpi hanno raggiunto il corpo della giovane Teresa.
Secondo le prime ricostruzioni, il killer avrebbe sparato dall’alto verso il basso e la sua freddezza è stata anche valutata sulla base del fatto che non si sia curato delle telecamere di sicurezza presenti nella zona dove si è consumato il tragico delitto.
La notizia ha ovviamente sconvolto parenti ed amici dei dure ragazzi, che appresa la notizia hanno subito raggiunto Pordenone per capire le ragioni di una crudeltà ingiustificabile.
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