Disagi al Pronto Soccorso di Agrigento, Uil: “pronti a scendere in piazza”
La Uil di Agrigento interviene con il Segretario Provinciale Gero Acquisto dopo gli ultimi casi che hanno investito il pronto soccorso dell’Ospedale San Giovanni di Dio e i disservizi che vengono riscontrati ormai con troppa frequenza.
“Adesso tutta la Uil provinciale rompe gli indugi sulla difficile situazione dell’ospedale di Agrigento e nella fattispecie il pronto soccorso dove continuano, a causa soprattutto dell’ organico dei medici e paramedici, a non garantire un’assistenza tempestiva agli accessi dei cittadini che ricorrono a questo servizio per avere prestazioni in tempi ragionevoli.
E’ chiaro che da più parti abbiamo avuto riscontro che all’interno del pronto soccorso prestano servizio un medico la mattina e due medici nel pomeriggio e, visto il numero di accessi crescenti, il sistema va in crisi e anche i valenti medici che lavorano all’interno del nosocomio si trovano in una situazione oggettiva di difficoltà.
E’chiaro che così nessun cittadino si può sentire sicuro di avere una giusta assistenza e spesso, visto che determinate patologie richiedono tempestività, subisce le difficoltà di questo corto circuito che può avere risvolti purtroppo anche letali in concreto.
Noi, come Uil , chiederemo un incontro al nuovo Dirigente generale dell’Asp di Agrigento perché la situazione del pronto soccorso è solo la punta dell’iceberg, visto che il vero problema è sbloccare i concorsi pubblici per potenziare tutti i reparti che sono essenziali per il funzionamento di un intero ospedale che abbraccia almeno 220 mila cittadini; è chiaro che soprattutto il pronto soccorso viene sommerso quotidianamente da accessi degli utenti.
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Ormai è da un anno che sentiamo come una litania da Crocetta e l’Assessore regionale alla sanità Gucciardi che verranno banditi i concorsi pubblici per potenziare i reparti degli ospedali che paradossalmente sono sempre e solo sottodimensionato, e la procedura delle mobilità e dei contratti a tempo determinato va deserta perché non si trovano medici che accettano contratti semestrali. Adesso denunciamo pubblicamente la vicenda e se questi ritardi dovessero continuare siamo pronti a fare un sit-in di protesta davanti lo spiazzo del pronto soccorso assieme a cittadini , associazioni e tutti coloro i quali nel nostro territorio pagano l’Irpef regionale più alta d’Italia per il famoso piano di rientro. Purtroppo poi ci si trova spiazzati nel non avere un servizio essenziale insostituibile come quello dell’assistenza al pronto soccorso, dove soprattutto il reparto alla fine si ritrova con pochi medici perché il governo regionale ancora perde tempo a sbloccare i concorsi, mentre i cittadini rischiano di perdere la vita. Questo è semplicemente vergognoso e inaccettabile.”