La riflessione prende spunto dai noti fatti avvenuti in Cina dove sono stati arrestati degli avvocati impegnati nella tutela dei diritti umani.
Tale grave episodio ha visto in Italia la giusta protesta del Consiglio Nazionale Forense, dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana e della stampa.
La Camera Civile di Agrigento vuole attenzionare le autorità italiane con un “disegno” da presentare alla stampa che graficamente rappresenta la limitazione della difesa, che va invece fortemente combattuta.
L’occasione è felice per sottolineare come la difesa del cittadino si mette in pericolo non solo con fatti traumatici che determinano una giusta reazione, ma anche con norme che in maniera più silenziosa ma per ciò più dannosa condizionano il rapporto tra il cittadino e l’avvocato.
Norma altamente pericolosa è quella contenuta in questo disegno di legge, in discussione al Parlamento, che permetterebbe la costituzione di studi legali di capitale dove il socio potrebbe essere anche un non avvocato, cioè il capitale sarebbe padrone in un’attività difensiva che potrebbe quindi essere edulcorata o, meglio, drogata da interessi diversi.
Si capisce subito che trasferire al “capitale” la difesa dei diritti dei cittadini porterebbe ad un inquinamento della difesa di portata negativa difficilmente misurabile.
L’arte, il giornalismo e l’avvocatura sono tre momenti di democrazia che vanno difesi e quindi oggetto di continuo “accerchiamento” da poteri che vedono il mondo con gli occhi del capitale.
L’incontro è previsto per Sabato 10 ottobre alle ore 10 presso l’Hotel Dioscuri di San Leone.
All’iniziativa sono stati invitati un rappresentante del CNF (Consiglio Nazionale Forense), dell’OUA (Organismo Unitario dell’Avvocatura), dell’Unione degli Ordini Forensi della Sicilia, un rappresentante dell’Ordine degli Avvocati di Agrigento.