Lo studio è stato finanziato dalla Lega svizzera contro il cancro, la Fondazione Italiana per la Ricerca sul Cancro e la Swiss National Science Foundation. La ricerca ha riguardato l’esame di 5000 donne, su quella che era stata la loro dieta. La dieta mediterranea è stato poi suddivisa in diversi nove gruppi analizzando lo stato di salute delle stesse donne. È stato scoperto che il regime alimentare è stato utile per contrastare la nascita del cervico-carcinoma per cui migliaia di donne nel mondo soffrono. Tutto questo è dovuto al fatto che all’interno dei cibi consumati sono presenti i folati, ovvero degli alleati importantissimi del nostro corpo che non fanno altro che contrastare la nascita del tumore.
Tra i cibi che conteggono maggiore contenuto di folati, grassi monoinsaturi, ci sono gli agrumi,aranci e mandarini, legumi,olio d’oliva, cereali, pesce, noci, frutta, ortaggi e patate, ma anche un po ‘di latte e altri prodotti lattiero-caseari, carne e il consumo moderato di alcol. Si è constatato che le donne che hanno utilizzato la dieta più vicina e mangiavano almeno sette dei nove componenti hanno ridotto il rischio di cancro al seno del 57 per cento. Quelle donne che hanno consumato almeno sei dei nove componenti hanno ridotto il rischio del 46 per cento. Quelle donne la cui dieta comprende meno di cinque elementi della dieta DID si sono viste ridurre il rischio di cancro dell’utero significativamente.
I risultati dello studio sono stati pubblicati sul British Journal of Cancer. È conclamato per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, associazione che da anni sostiene l’incentivazione a tutte quelle iniziative che propongono la “dieta mediterranea” e i suoi alimenti base quale vero e proprio toccasana per la salute, che la dieta mediterranea sia importante per l’alimentazione quotidiana di intere popolazioni che contribuisce in maniera fondamentale al mantenimento di uno stato di salute sano anche in età avanzata.
Marcella Lattuca
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