Inutile dire che i pannelli e contenitori contenenti amianto, rotti ed usurati, fanno si che il pulviscolo tossico di amianto si sposti grazie all’azione del vento anche a svariati chilometri di distanza, fino ad depositarsi negli ignari polmoni degli agrigentini, che continueranno ad ammalarsi di mesotelioma pleurico (tumore).
Non si può continuare a far finta di niente, ed è ora che gli agrigentini denuncino tali atti di violenza inferti al territorio e pretendano più controllo da parte delle istituzioni oltre che un piano di risanamento ambientale.
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Roberto Burgio
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