fbpx
Cultura

Da Ulisse al conte Ugolino con “A riveder le stelle” di Aldo Cazzullo

“A riveder le stelle” di Aldo Cazzullo, in scena il 29 agosto dalle 21:00 ha reso omaggio a Dante nella ricorrenza dei 700 anni dalla morte del sommo poeta, accompagnato dall’attore Sebastiano Lo Monaco e dal musicista Edmondo Romano grazie alla partnership della Regione Siciliana e del Parco Archeologico e Paesaggistico di Agrigento.

Il famoso editorialista del Corriere della Sera parla del suo ultimo libro, già best seller in Italia, “A riveder le stelle”edito Mondadori, ispirato a Dante: il poeta che inventò l’Italia.

“Dante – dice Aldo Cazzullo- non ci ha dato soltanto una lingua; ci ha dato soprattutto un’idea di noi stessi e del nostro Paese: il «bel Paese!”

Un libro sul più grande poeta nella storia dell’umanità, “scritto in italiano da un italiano” dice Cazzullo ed aggiunge- persino J.L. Borges, il grande autore argentino, amava Dante e considerava la Commedia <il miglior libro scritto dagli uomini>. Borges continua “se io dovessi scegliere un libro, se dovessi scegliere un libro rappresentativo della poesia occidentale, sceglierei la ‘Divina Commedia’. Sono tanti i libri che amo, i libri che leggo nelle lingue che conosco. Ma l’italiano non l’ho studiato, l’ho appreso attraverso Dante”.

Aldo il tuo libro non è un commento su Dante, ma un romanzo in cui tu parli dell’Italia vista attraverso gli occhi di Dante, un uomo che ha saputo leggere “oltre” partendo dai fatti reali del suo tempo per arrivare all’animo umano. Aldo Cazzullo, abile giornalista dei nostri giorni, che padroneggia la quotidianità tanto quanto il passato, affascinato dall’arte, dalla cultura in genere e dalla storia, ne fa oggetto di indagine accurata e profonda nei suoi tanti scritti. Due uomini distanti nel tempo ma vicini nelle idee.

Sono orgoglioso di essere italiano, e probabilmente lo siamo in tanti. E questo grazie a Dante che ha stimolato la nascita della nostra identità nazionale. È necessario essere consapevoli di chi siamo e di quanto valiamo. Essere orgogliosi di appartenere all’Italia.

Nel precedente libro “Le italiane” infatti la dedica è per tua figlia Rossana, oggi presente all’evento perché non dimentichi la fortuna di essere italiana.

“Da sempre il nostro Paese è stato, e continua ad esserlo, il software del mondo..

L’Italia a differenza di altre nazioni non nasce da una guerra, né da un divorzio né da un matrimonio dinastico, ma dalla cultura e dalla bellezza, e per questo è destinata ad un ruolo universale.

Essa raccoglie l’eredità dell’Impero romano e del mondo classico; ed è la culla della cristianità e dell’umanesimo. L’Italia nasce dai versi di Dante. E poi di tanti altri artisti che come lui l’hanno amata, narrata, dipinta.. glorificata”.

«Aldo Cazzullo – dice Giancristiano Desiderio- è per i lettori italiani un secondo Virgilio che li guida nel viaggio infernale della prima cantica»

A scandire gli interventi del giornalista piemontese il noto attore siracusano Sebastiano Lo Monaco, alle prese con alcuni canti, i più celebri e suggestivi della “Divina Commedia”. Si destreggia con la maestria che gli è propria, con la sua voce calda e penetrante e con una gestualità drammatica in linea con i testi danteschi.

Un palcoscenico naturale, il tempio di Giunone, si ergeva alle spalle dei tre protagonisti quella sera ancora più mistico in quanto illuminato dalle note di Edmondo Romano, polifiatista, artista eccelso e grande conoscitore e compositore di musica sperimentale, folk, etnica, world, minimalista, ha scritto, inoltre, diverse colonne sonore… perfezionando l’uso degli strumenti nelle diverse culture ed espressioni.

Aldo Cazzullo, Sebastiano Lo Monaco e Edmondo Romano partono da qui, dal primo canto dell’Inferno, per raccontare con parole, versi e musica il viaggio di Dante. Con loro siamo entrati nell’eterno dolore, abbiamo incontrato gli autori classici – greci e latini -, rivissuto la poesia d’amore più famosa di tutti i tempi, assaporato, lungo il cammino sentimenti diversi, la nostalgia, l’esilio, ed infine incontrato Beatrice, “meraviglia delle meraviglie”, “l’amor che move il sole e le altre stelle”. L’amore traccerà, quindi, la via che Dante percorrerà nel suo viaggio di salvezza. Ma altrettanto straordinarie le parole per le donne infelicemente innamorate, e per le vite spente dalla violenza degli uomini: come quella di Francesca da Rimini.

In “A riveder le stelle” di A.Cazzullo, l’autore scrive da Ulisse al conte Ugolino. E i tanti personaggi maledetti ma grandiosi che abbiamo dimenticato: la fierezza di Farinata degli Uberti, la bestialità di Vanni Fucci, la saggezza di Brunetto Latini, la malvagità di Filippo Argenti. Nello stesso tempo, Cazzullo racconta – con frequenti incursioni nella storia e nell’attualità – l’altro viaggio di Dante: quello in Italia, da Nord a Sud.

“Sono descritti il lago di Garda, Scilla e Cariddi, le terre perdute dell’Istria e della Dalmazia, l’Arsenale di Venezia, le acque di Mantova, la «fortunata terra di Puglia», la bellezza e gli scandali di Roma, Genova, Firenze e delle altre città toscane. Dante è severo con i compatrioti. Denuncia i politici corrotti, i Papi simoniaci, i banchieri ladri, gli usurai, e tutti coloro che antepongono l’interesse privato a quello pubblico.

Dante non era mai stato in Sicilia, – aggiunge Cazzullo- eppure la conosceva e la descrive tanto da definirla “la bella Trinacria”, citando l’Etna chiamandolo “Mongibello” ed evocando Scilli e Cariddi. Ama questa terra perché la considera la culla della poesia…”

Aldo il tuo “a riveder le stelle” non è un commento su Dante, ma un romanzo in cui, come Dante, parli del tuo Paese.

“Lasciate ogni speranza o voi che entrate”.. “a riveder le stelle”…

Qualsiasi evento, viaggio, o inizio terrificante ha comunque una risoluzione?

In quel finale si legge tanta speranza

Storie senza tempo, in un libro eterno : La “Divina” Commedia, come la definì Boccaccio.

La “Commedia” è soprattutto un viaggio dentro sé stessi. Prima di salire, occorre scendere tanto.

Dante critica tante genti, ma nello stesso tempo, esalta la nostra umanità e la nostra capacità di resistere e rinascere dopo le sventure, le guerre, le epidemie; sino a «riveder le stelle».

“Ce l’abbiamo sempre fatta e ce la faremo anche stavolta!”

Così Aldo Cazzullo conclude la serata alla Valle dei Templi e l’intervista concessa al nostro giornale.

Un grande in bocca al lupo ad Aldo, per i suoi prossimi lavori, ed a tutti noi: italiani!

Elisa Carlisi

fonte Diario di Sicilia