Cristo Velato: arte sopraffina e mistero
Scolpito nel marmo, in blocco unico a grandezza naturale (180x80x50 cm), il Cristo velato rappresenta una delle sculture più belle della storia dell’arte.
L’opera, commissionata dal Principe Raimondo Di Sangro, è stata inizialmente affidata allo scalpello dello scultore Antonio Corradini, che riuscì a terminare solo un bozzetto in legno per sopraggiunta morte; successivamente è stato incaricato il giovane Giuseppe Sanmartino, che senza tenere conto del bozzetto del suo predecessore, l’ha realizzata nel 1753.
L’emozionante statua raffigura il Nostro Signore morto, adagiato su di un materasso e coperto da un sudario.
L’intera scultura, grazie ai minuziosi particolari: la vena ingrossata sulla fronte, le mani e i piedi forati dai chiodi, mostra la sofferenza di Gesù sotto un velo, ricamato ai bordi, che appare alla vista trasparente e quasi impalpabile ma che in realtà è stato ricavato dallo stesso blocco di marmo.
A completare l’opera d’arte alcuni oggetti, posti ai piedi della scultura, a ”ricordo” della crocifissione di Cristo: la corona di spine, dei chiodi e una tenaglia.
Vista la nomea di alchimista del Principe Raimondo Di Sangro, tra i tantissimi visitatori che hanno avuto il privilegio di ammirare l’opera, molti, rimasti increduli al cospetto della statua, hanno pensato si trattasse di un processo alchemico di marmorizzazione.
Tra gli estimatori, che hanno potuto ammirare in questi due secoli e mezzo l’opera, si segnala il più grande scultore di sempre, Antonio Canova, che durante uno dei suoi soggiorni a Napoli provò, senza riuscirvi, ad acquistare l’opera e pare abbia affermato che avrebbe dato via dieci anni della propria vita pur di essere l’artista che l’ha realizzata.
La suggestiva è stupefacente scultura si trova all’interno della Basilica da Sansevero a Napoli.
Roberto Campagna
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