Cresce l’attesa per la prima dell’ “Enrico IV” di Luigi Pirandello, per la regia di Yannis Kokkos, con Sebastiano Lo Monaco e Mariangeles Torres, in scena questa sera, sabato 27 e domenica 28 novembre al Teatro Luigi Pirandello di Agrigento.
Si alza finalmente il sipario sulla stagione teatrale 2021/2022 anche se il cartellone è ancora in fase di definizione.
Enrico IV , infatti, costituisce recupero di uno spettacolo sospeso causa Covid la scorsa stagione.
Per l’occasione Sebastiano Lo Monaco, dopo quattro stagioni, farà il suo saluto di commiato da direttore artistico del “Pirandello” .
Questa nuova edizione dell’Enrico IV di Luigi Pirandello coniuga lo sguardo del maggiore autore siciliano del ’900, con la cultura e l’esperienza di Yannis Kokkos, uno dei più geniali e stimati registi viventi.
Lo spettatore viene accolto, quasi a sua insaputa, all’interno di una seduta psicoanalitica dalla quale uscirà, a fine spettacolo, con molti e rilevanti quesiti sul suo personalissimo vissuto.
L’intreccio della commedia pirandelliana è il pretesto per ragionare sulla follia, sul gioco ambiguo della finzione, sulla natura e la funzione dell’attore.
Enrico IV è un testo con cui si sono misurati grandi attori italiani ed europei. Sebastiano Lo Monaco, dopo il fertile incontro con Yannis Kokkos, nell’Edipo a Colono di Sofocle, nel 2018, al Teatro Greco di Siracusa, ha deciso di portarlo in scena, continuando così la sua ricerca intorno al mondo pirandelliano ed iniziando il suo percorso di internalizzazione del premio Nobel agrigentino chiamando un regista di fama mondiale, come Kokkos che ha già firmato diverse regia alla Scala di Milano con Riccardo Muti e Claudio Abbado, la drammaturga, Anne Blancard , l’aiuto regista Stephan Grögler ed attori di fama internazionale (tra gli interpreti Claudio Mazzenga, Rosario Petix, Luca Iacono,
e con Sergio Mancinelli, Francesco Iaia, Giulia Tomaselli, Marcello Montalto, Gaetano Tizzano, Tommaso Garrè), che per circa un mese hanno vissuto ad Agrigento mettendo in scena lo spettacolo e facendo nascere questa nuova produzione dentro la massima istituzione teatrale, come ci racconta lo stesso Lo Monaco: “Gli artisti hanno fatto vivere questo evento alla città. Ci auguriamo che adesso il pubblico agrigentino accolga calorosamente lo spettacolo”.
Ed aggiunge: “Kokkos è un regista di cultura mitteleuropea – afferma Lo Monaco – conosce molto bene Pirandello ed in Francia, per fare un esempio, ha già messo in scena in Vestire gli Ignudi. Ha voluto rileggere Enrico IV come una grande seduta psicoanalitica davanti al pubblico. Quasi tutti i personaggi, con le loro idiosincrasie, sono messi sotto una lente d’ingrandimento da Pirandello ed ingigantite da questa regia. Nella messa in scena noi non leggiamo tanto il livello più appariscente del personaggio, la problematica della follia, ma cosa si nasconde dietro questa follia, vissuta realmente per un certo periodo e poi per scelta. La scelta di autoescludersi dal mondo in quella che ancora non era stata definita con questa parola, ma che era la depressione, ovvero l’impossibilità di vivere in relazione con gli altri. Una malinconia, che diventata mania, dopo tanti anni di solitudine. C’è un testo di Jean-Paul Sartre “L’inferno sono gli altri” che ben si lega al personaggio. Enrico IV, infatti, si autoesclude dal mondo, decide di non avere né il desiderio nè la volontà di confrontarsi con gli altri perché per lui sono maschere, finzioni, orrori. Cioè l’inferno”, conclude Sebastiano Lo Monaco.
Così, il tema della follia, presente in opere come “ Il berretto a sonagli” e in “Cosi è, se vi pare”, già interpretate da Lo Monaco, si trasforma in rappresentazione della follia, fino a esibirla in uno spettacolo imperdibile.