Contrasto alla pesca illegale nella acque di Lampedusa: la Guardia Costiera ferma e sanziona tre pescherecci egiziani
Parallelamente al costante impegno nel soccorso a favore dei migranti nel Canale di Sicilia, nelle ultime settimane, l’Ufficio Circondariale Marittimo – Guardia Costiera di Lampedusa ha portato a termine
un’importante operazione di contrasto alla pesca illegale eseguita da alcuni motopesca egiziani all’interno delle acque territoriali italiane, privi di autorizzazione da parte dello Stato costiero. Le verifiche, eseguite in mare dalle unità navali e finalizzate a terra dal personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo, hanno condotto al sequestro di tre reti a strascico del valore di oltre 30.000,00 Euro ciascuna, nonché all’elevazione di verbali amministrativi per l’ammontare di 12.000,00 Euro.
Il personale della Guardia Costiera di Lampedusa aveva già effettuato un analogo sequestro il 30 settembre 2015, quando ad essere sanzionato era stato un motopesca tunisino intento ad effettuare la pesca illegale all’interno delle acque territoriali italiane con una rete a circuizione e l’impiego di fonti luminose. Le verifiche, eseguite con l’ausilio di un velivolo del 2°Nucleo Aereo Guardia Costiera di Catania e coordinate dal Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e dalla Direzione Marittima di Palermo, avevano condotto, in quella circostanza, al sequestro di una rete del valore di circa 80.000,00 Euro, nonché al deferimento del comandante tunisino all’Autorità Giudiziaria.
L’attività di contrasto posta in essere risulta di fondamentale importanza al fine di tutelare gli interessi marittimi nazionali e lo sfruttamento delle risorse ittiche dei nostri mari. I pescherecci extra-UE, difatti, non aderendo a quanto previsto dalle norme italiane e comunitarie in materia di pesca (ad eccezione delle raccomandazioni dell’ICCAT), utilizzano modalità e attrezzi di pesca con una selettività ridotta. Tale sforzo di pesca in un area limitata, sottoposta tra l’altro a Piano di Gestione Locale, comporta un repentino depauperamento delle risorse ittiche a discapito della pesca locale. Come lamentato dagli stessi pescatori, inoltre, tale presenza costringe il più delle volte i pescherecci nazionali a salpare le reti preventivamente onde evitare collisioni, interrompendo di fatto l’attività di pesca.
L’Ufficio Circondariale Marittimo di Lampedusa, nell’ambito dei compiti istituzionali assegnati al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, effettua una continua attività di monitoraggio delle acque di giurisdizione al fine di garantire il rispetto delle norme in materia di pesca marittima, tutela dell’ambiente marino e costiero e delle aree marine protette, oltre che a garantire gli aspetti di sicurezza della navigazione delle unità commerciali e da diporto.