Nel pomeriggio di lunedì 22 u.s. la M/V CP 765 di P. Empedocle – che ha operato congiuntamente alla M/V CP 2092 di Sciacca e a pattuglie di militari intervenuti via terra – ha intercettato, nello specchio acqueo antistante Bovo Marina, un’unità intenta alla pesca abusiva (in precedenza avvistata presso Eraclea Minoa). L’imbarcazione, con tre persone a bordo, è stata scortata a P. Empedocle dove personale della Guardia Costiera è stato impegnato in banchina fino a tarda notte (con l’ausilio di pattuglie della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri) per completare i relativi accertamenti. I controlli hanno consentito di determinare l’irregolare posizione dell’imbarcazione, una motobarca da traffico con scafo in legno autorizzata a trasporto merci, di 12 mt. di lunghezza e 10 tonnellate di stazza lorda, iscritta nei registri di Termini Imerese (PA).
L’unità è risultata priva di licenza di pesca, di abilitazione alla navigazione, di ogni altro documento di bordo, di regolare equipaggio (munito dei previsti titoli professionali) e di dotazioni di sicurezza, in quanto posta in disarmo – e pertanto non idonea alla navigazione – dal 16 agosto 2010. A bordo è stata recuperata una rete da posta di alcune centinaia di metri, subito sequestrata dai militari.
Ulteriori verifiche hanno consentito di accertare la presenza di una falla nello scafo, con potenziale pericolo per la sicurezza, la tutela della pubblica incolumità e la salvaguardia ambientale: anche l’imbarcazione è stata posta sotto sequestro e depositata all’interno di apposita area recintata. A carico del proprietario (D.F., 27enne residente a P. Empedocle) e delle altre due persone a bordo (il padre G.F., di 54 anni, ed il fratello F.F., di 30 anni) è stata inoltrata all’Autorità Giudiziaria notizia di reato per violazione delle norme in tema di sicurezza della navigazione e impiego di unità priva dei requisiti di navigabilità. Ai trasgressori sono state inoltre elevate diverse sanzioni pecuniarie, sia per esercizio della pesca senza la prescritta licenza che per le numerose irregolarità amministrative riscontrate, per un ammontare complessivo pari a 8.129 €.
L’attività si inquadra nell’operazione nazionale di controllo della filiera di pesca “PHOENIX 4”, in corso dal 25 gennaio nella Sicilia occidentale con il coordinamento della Direzione Marittima di Palermo, al fine di contrastare la commercializzazione di prodotti ittici non consentiti (in particolare novellame), di tutelare la salute dei consumatori e di garantire sicurezza e tracciabilità del pescato.
La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Porto Empedocle, insieme ai dipendenti Uffici Circondariali Marittimi di Lampedusa, Licata e Sciacca, sta intensificando l’attività di contrasto alla pesca illegale e alla cattura di novellame, grazie alla consueta collaborazione delle forze di polizia e al prezioso supporto di associazioni ambientaliste (Legambiente, Marevivo, WWF), operatori del settore ittico e privati cittadini. I controlli sono condotti, anche in orari notturni e giorni festivi, nelle zone maggiormente interessate dal fenomeno (in particolare lungo la costa tra Eraclea Minoa e la foce del fiume Verdura, nel litorale della Riserva Naturale Orientata di Torre Salsa e della Riserva Naturale Orientata foce del fiume Platani), con impiego di unità navali della Guardia Costiera e di militari in servizio di vigilanza via terra in abiti borghesi.