Contrasto alla pesca abusiva: sequestrate reti nell’agrigentino
Continuano senza sosta i controlli della Guardia Costiera di Porto Empedocle lungo tutto il litorale di competenza, che si estende da “Torre Verdura” (Comune di Ribera) a “Punta Bianca” (Comune di Agrigento), al fine di contrastare la pesca abusiva.
Solo ieri sono stati sequestrati più di 3 chilometri di reti da pesca. In particolare, negli specchi acquei antistanti la località “Le Pergole” (Comune di Realmonte) gli uomini della Capitaneria di porto di Porto Empedocle hanno sequestrato n. 3 reti da posta lunghe complessivamente 2.600 metri, mentre in località “Capo Rossello” (Comune di Realmonte) è stata sequestrata una rete della medesima tipologia lunga 700 metri. Il pesce ancora vivo è stato rigettato in mare, mentre il prodotto non più vitale, dopo il via libera da parte dei veterinari, è stato devoluto in beneficenza alla caritas di Agrigento.
Risultati importanti, dunque, che confermano il notevole sforzo profuso dai militari della Capitaneria di porto di Porto Empedocle a tutela dei pescatori che operano nella legalità e anche delle risorse ittiche. La pesca abusiva è, infatti, spesso non selettiva e, quindi, molto impattante sugli stock ittici, già, talora, significativamente depauperati. Oltretutto, atteso che, nel caso di specie, le reti da pesca sequestrate erano prive degli idonei segnalamenti, le stesse costituivano un rilevante pericolo per la sicurezza della navigazione.
Il Comandante della Capitaneria di porto di Porto Empedocle, Capitano di Fregata (CP) Antonio Ventriglia, ha fatto sapere che i controlli continueranno nei prossimi giorni e riguarderanno tutta la filiera ittica, dalla fase della cattura a quella della vendita al dettaglio.
L’attività ispettiva sarà svolta, sotto il coordinamento della Capitaneria di porto di Porto Empedocle, anche dai militari in forza presso il dipendente Ufficio circondariale marittimo di Licata, anch’essi quotidianamente impegnati in una proficua attività di contrasto del fenomeno della pesca abusiva. Basti pensare che, sempre nella giornata di ieri, il personale di quell’Ufficio ha posto sotto sequestro una rete da pesca di 600 metri nelle acque antistanti la località di “Marina di Palma di Montechiaro”, territorio già interessato da innumerevoli controlli.