Ancora arresti della Polizia di Stato nell’ambito dell’attività di contrasto al fenomeno dell’immigrazione clandestina. Nella giornata di ieri 21 ottobre 2019, a seguito degli sbarchi registratisi a Lampedusa negli ultimi giorni, la Squadra Mobile ha attivato una scrupolosa attività di indagine che, attraverso una mirata analisi del carteggio acquisito, ha consentito di accertare la condotta delittuosa degli indagati.
Si traeva in arresto B.A.O., di nazionalità tunisina, classe 1994, destinatario di decreto di respingimento emesso dal Questore di Agrigento, con divieto di reingresso nel territorio italiano e nell’area Schengen prima che siano decorsi 3 anni dalla data del suo effettivo allontanamento dal territorio nazionale, con accompagnamento alla frontiera e B.Z.H., di nazionalità tunisina, classe 1983, destinatario di decreto di espulsione emesso dal Prefetto della Provincia di Agrigento, con divieto di reingresso nel territorio nazionale per la durata di anni cinque dal suo effettivo allontanamento. Entrambi sono ritenuti responsabili del reato di reingresso illegale nel territorio nazionale, poiché destinatari di decreto di espulsione rientravano in Italia, entro i previsti 5 anni dal loro effettivo rimpatrio.
Gli arrestati, dopo le formalità di rito venivano trattenuti presso le camere di sicurezza di questa Questura in attesa dell’udienza di convalida. Inoltre, sempre nella giornata di ieri, gli agenti della Squadra Mobile hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Firenze a carico di B.R., cittadino di nazionalità tunisina, classe 1984, ritenuto responsabile del reato di detenzione a fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Gli agenti della Mobile davano, altresì, esecuzione al decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Agrigento a carico di B.M.A, cittadino tunisino, classe 1985, ritenuto responsabile del reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Quest’ultimo provvedimento veniva emesso dall’Autorità Giudiziaria a seguito di una mirata attività investigativa condotta dalla Squadra Mobile di Ragusa.