Contrastiamo il dolore allo stomaco in gravidanza con alcuni suggerimenti utili
Se siamo in dolce attesa, tutto dovrebbe essere perfetto! Invece no… Come mai può insorgere un fastidioso dolore allo stomaco? Niente paura: il dolore allo stomaco in gravidanza, spesso bruciore, è del tutto fisiologico, soprattutto nel terzo e ultimo trimestre. Non fasciamoci la testa, ma scopriamo perché e come attenuare questa condizione.
Perché può insorgere il dolore allo stomaco in gravidanza?
Può capitare che una donna in dolce attesa, specie durante gli ultimi mesi di gestazione, avverta dolore allo stomaco o bruciore allo stomaco, in maniera più o meno intensa. La pirosi gastrica è generalmente associata anche a problemi di reflusso. Questa condizione consiste nella risalita di materiale gastrico acido dallo stomaco all’esofago, ed è favorita in gravidanza non solo dai tipici cambiamenti ormonali, ma soprattutto dall’aumento volumetrico dell’utero che “schiaccia”o comprime lo stomaco. Capiamo meglio questa situazione.
Da 26 settimane a 40 settimane, cioè durante il terzo trimestre di gravidanza, il dolore alla bocca dello stomaco sembra peggiorare poiché l’utero aumenta di volume, occupando sempre di più la cavità dell’addome. Questa situazione può provocare uno spostamento dello stomaco verso l’alto, con una conseguente sensazione di pienezza.
Non è finita qui. Il cardias, cioè la valvola che collega lo stomaco all’esofago, può perdere la sua funzione di continenza, provocando la risalita di succhi gastrici. Da qui deriva la tipica sensazione di dolore e bruciore allo sterno, accompagnata spesso da reflusso gastrico.
Inoltre, l’ormone progesterone riveste ancora un ruolo significativo: è responsabile del mantenimento dell’utero nelle condizioni ottimali per lo sviluppo e la crescita dell’embrione. Il progesterone agisce sul rilassamento dei muscoli lisci a livello gastrointestinale. Questa evenienza può provocare una riduzione della “tenuta” dello sfintere esofageo inferiore, con conseguente risalita di materiale gastrico, dolore e bruciore di stomaco.
Come gestire e ridurre il dolore allo stomaco in gravidanza?
Dopo il parto, le condizioni che provocano eventuali disturbi gastrici si attenuano: il livello di progesterone rientra nella normalità, e lo stesso accade al volume uterino. Di conseguenza, anche il dolore allo stomaco si riduce fino a scomparire. Finalmente i genitori possono godersi il proprio bebè. Vediamo insieme alcune pratiche per contrastare dolore e bruciore allo stomaco in stato interessante.
MANGIARE E MASTICARE IN TUTTA CALMA
Ricordiamo che è molto importante il modo in cui mangiamo e il tempo che dedichiamo ai pasti, non solo in dolce attesa, ma in generale: sono utili e preziosi consigli di salute. Sarà importante evitare di mangiare in fretta, masticare con calma per facilitare la digestione. Inoltre, può essere utile ridurre le porzioni, aumentando invece la frequenza: tre pasti principali (colazione abbondante e nutriente pranzo e cena) e due spezzafame, uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio (una banana, una mela o uno yogurt andranno bene, così come una manciata di frutta secca o della frutta fresca).
EVITARE ALIMENTI AD AZIONE IRRITATIVA
In caso di dolore allo stomaco, sarebbe meglio rinunciare a determinati alimenti e bevande. Ecco alcuni suggerimenti di cucina:
- Cibi grassi, eccezion fatta per i grassi buoni ricchi di antiossidanti: possono rendere lenta la digestione e concorrere all’insorgenza di disagio a livello dello stomaco.
- Peperone, cetriolo, cipolla e aglio sono da consumare in base alla propria tollerabilità personale.
- Cacao e cioccolato possono peggiorare l’irritazione locale della mucosa gastrica.
- Agrumi, kiwi, pomodori: possono peggiorare acidità, dolore e bruciore.
- Alimenti speziati piccanti, a causa dell’azione irritante sulla mucosa gastrica.
- Caffè, menta, tè al limone, bibite gassate e bevande alcoliche: contribuiscono ad aggravare la situazione della mucosa locale.
PREFERIRE ALIMENTI DIGERIBILI E LEGGERI
Scopriamo alcuni alimenti amici dello stomaco:
Pane ben tostato e/o fette croccanti biscottate, così come crackers per “asciugare” eventuali acidità e pirosi gastrica correlati; carne bianca (tacchino, pollo) e pesce leggero cucinati alla griglia, al vapore, a lesso; riso, pasta e altri cereali integrali; legumi, fonte di proteine e fibre vegetali; banana, anche ridotta in purea, pera, cotta o ridotta in purea, mela grattugiata cruda o eventualmente cotta,; verdure, meglio se bollite. In particolare, scegliamo patate, fagiolini, finocchi, carote, conditi con olio extra vergine di oliva.
I latticini sono da consumare secondo la propria tollerabilità. Invece, è indicato lo yogurt bianco al naturale o colato greco, ad azione equilibrante; qualche erba aromatica come rosmarino, salvia,, origano, timo, alloro, basilico, maggiorana, aneto, santoreggia o alcune spezie come curcuma o curry non piccante, se utilizzati con moderazione, possono esercitare un effetto benefico sull’attività digestiva.
Non da ultimo, ricordiamo di non disdegnare un aiuto pratico: oltre a esporre a ginecologo e ostetrica tutti i nostri dubbi e timori, si sa che una quasi- mamma ha bisogno di un sostegno nella vita di tutti i giorni, soprattutto durante l’ultimo trimestre Perciò, anche se magari possiamo sentirci limitate nella nostra autonomia e ciò può essere un po’ frustrante, accettiamo con serenità questa condizione temporanea, chiediamo aiuto quando serve e prepariamoci a conoscere il nostro bebè.